La Nuova Sardegna

Sassari

Calcio: il Sorso “in esilio”, assessore nel mirino

di Salvatore Santoni
Calcio: il Sorso “in esilio”, assessore nel mirino

È guerra aperta tra i tifosi della squadra e Mauro Vacca delegato allo Sport I due campi cittadini sono inagibili: duro scambio di accuse sui social

28 settembre 2016
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SORSO. Polemiche al vetriolo tra l’amministrazione comunale e la tifoseria del Sorso Calcio. Uno striscione, apparso durante una partita disputata domenica scorsa, fa perdere le staffe all’assessore allo Sport, Mauro Vacca, che su Facebook dà dei falliti ai tifosi biancocelesti sollevando un polverone.

La storia è più o meno questa: la società biancoceleste deve disputare il ritorno di Coppa italia contro il Castelsardo ma il campo di casa della Piramide è ancora inagibile e la terra battuta del Madau è blindata. La dirigenza chiede una mano ai cugini sennoresi che aprono le braccia e i cancelli del Basilio Canu. Siamo a domenica scorsa. I giocatori scendono in campo e i tifosi dei Nuovi Lions espongono uno striscione: «In esilio al Basilio». E aggiungono quell’Anda bé, slogan elettorale della lista che sostiene il sindaco Giuseppe Morghen, che fa perdere le staffe all’assessore allo Sport, Mauro Vacca. La replica arriva alla fine della partita. L’assessore posta uno stato sulla propria bacheca Facebook. Spiega che sta «cercando di capire». E poi digita parole di fuoco contro i Lions. «Dopo aver provato a fare associazionismo e aver clamorosamente fallito - scrive l’assessore - qualcuno ha timidamente provato a fare politica. Anche lì le cose non sono andate bene... Ora ci provano con la tifoseria organizzata...Vediamo come andrà questo nuovo capitolo... No andabé». Con annesse faccine finali che lacrimano dalle risate. Il post dell’assessore raccoglie una manciata di mi piace, compreso quello del collega di giunta Gianni Tilocca, e un commento di apprezzamento della consigliera Raffaela Barsi.

La sparata non va giù ai tifosi, che infatti il giorno seguente replicano in modo altrettanto pungente. «Come al solito - si legge in un post dei Nuovi Lions - quando tutto va bene appare subito la riflessione di chi forse ha la coda di paglia... Comunque siete cortesemente pregati di non associare più il nostro gruppo alla società visto che non facciamo parte di essa, lo striscione di ieri (domenica per chi legge, ndc) era una nostra riflessione su ciò che succede attorno alla squadra». E poi la sferzata finale: «Chi scrive, come la maggior parte del nostro gruppo, non ha mai fatto politica e forse per questo non capisce il grande lavoro da voi svolto».

La partita di domenica scorsa è seguita a circa un mese di preparazione che giocatori, guidati dal mister Marco Leoncini, hanno effettuato a Sennori. Questo perché non si poteva giocare né alla Piramide (manto erboso in manutenzione) né al Madau. «I Lions vivono la squadra, sentono la tensione nell’aria e il disagio dei giocatori. Ma non fanno parte della società», spiega il vice presidente del Sorso calcio, Beniamino Manunta, che aggiunge: «Però è vero che ci sono cose da chiarire sull’utilizzo della struttura del Madau. Non possiamo arrivare e trovare i lucchetti chiusi. Il Sorso costretto ad allenarsi a Sennori non è il massimo».

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