La Nuova Sardegna

Sassari

Blitz dei vigili nel centro per migranti

di Luigi Soriga
Blitz dei vigili nel centro per migranti

Gli agenti hanno acquisito i documenti e individuato possibili irregolarità: già l’Asl aveva rilevato il sovraffollamento

29 settembre 2016
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SASSARI. Esposti, lamentele, malumori, insofferenza, i social che sbrodolano razzismo, e poi le scritte sui muri. Prima che nel quartiere di Monte Rosello la situazione potesse degenerare, l’amministrazione comunale è corsa ai ripari. Ieri mattina il sindaco ha chiesto ai vigili urbani di svolgere un sopralluogo nel centro di accoglienza di via Planargia. La finalità era verificare il possesso di tutti i requisiti autorizzativi e controllare l’idoneità della struttura a ospitare 160 migranti. «Abbiamo acquisito tutta la documentazione – dice il comandante Gianni Serra – e già da domani saremo in grado di verificarne la correttezza». La cooperativa che gestisce la struttura circa un anno fa aveva partecipato a un bando della Prefettura mettendo a disposizione un palazzo affittato da un privato, e dichiarando una capienza potenziale di 198 posti. L’edificio prima conteneva una serie di appartamenti, che ora sono stati riadattati per contenere molti più inquilini: eliminate svariate porte, realizzati dei servizi igienici in comune, e arredati gli ambienti con letti a castello. Due piani sono adibiti a zona notte, e al piano terra ci sono le cucine e la sala didattica. Tuttavia, entrando dentro lo stabile, la sensazione è quella di un assembramento umano insostenibile. E sono gli stessi migranti a lamentarsi per gli spazi vitali così claustrofobici nei quali sono costretti ad abitare.

Dopo che il 22 settembre è apparso sulla Nuova Sardegna il primo servizio sulle condizioni di degrado del centro di accoglienza, il giorno successivo il personale dell’Asl ha ispezionato l’edificio. E hanno riscontrato un’intollerabile situazione di sovraffollamento e dato al titolare un mese di tempo per ridurre il numero di ospiti.

Anche gli agenti della polizia locale dovranno stabilire se la densità abitativa di questa palazzina fatiscente è compatibile con le normative del Ministero della Sanità, decreto del 1975 e successiva modifica del 1986. E l'articolo 2dice questo: «Per ogni abitante deve essere assicurata una superficie abitabile non inferiore a mq 14, per i primi 4 abitanti, ed a mq 10, per ciascuno dei successivi». E ancora: «Le stanze da letto debbono avere una superficie minima di mq 9, se per una persona, e di mq 14, se per due persone. Ogni alloggio deve essere dotato di una stanza di soggiorno di almeno mq 14». E infine all’articolo 3: «l'alloggio monostanza, per una persona, deve avere una superficie minima, comprensiva dei servizi, non inferiore a mq 28, e non inferiore a mq 38, se per due persone».

Non sarà difficile per i vigili urbani e per i tecnici del Comune, planimetrie alla mano, fare un rapido conto degli inquilini e dei metri quadrati disponibili. E capire se le condizioni di vivibilità sono rispettate. Dopodiché resta da verificare la correttezza della Duap, e la sistemazione data ai 40 minorenni presenti nella struttura. Infine c’è anche da capire che tipo di discrezionalità di gestione abbia concesso la Prefettura. Perché le emergenze purtroppo si prestano a maglie normative molto larghe.

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