La Nuova Sardegna

Sassari

Il Rifugio Gesù Bambino compie 110 anni

di Antonio Meloni
Il Rifugio Gesù Bambino compie 110 anni

Stasera nella sala “Sassu” del Conservatorio cerimonia per celebrare un punto di riferimento della città

07 ottobre 2016
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SASSARI. Rappresenta una parte importante della storia di Sassari, a maggior ragione se si considera che in quelle sale, nel tempo, sono stati ospitati, educati e formati centinaia di bambini. Il Rifugio Gesù bambino compie centodieci anni e per celebrare l'importate traguardo, soci e amministratori hanno organizzato una bella manifestazione in programma stasera, alle 18, nella sala Sassu del Conservatorio.

Una storia ultrasecolare, quella del Rifugio Gesù Bambino, che all'inizio del Novecento, dopo il primo impianto, dovuto all’impulso di padre Giovanni Battista Manzella, ha ampliato la proprietà, il fabbricato e l’attività assistenziale grazie alla realizzazione di un brefotrofio, di un asilo infantile e di un educandato. La struttura, oggi incastonata nel popoloso quartiere di Cappuccini, si sviluppa sulle vie Mameli, Enzo, Savoia e Piave. Dal 2005, si è costituita l'associazione omonima, che comprende settanta volontari, coordinati da un consiglio di amministrazione tutto femminile, guidato dalla presidente Maria Luisa Falchi. Il Rifugio a Sassari è un’istituzione ben nota per avere educato generazioni di sassaresi con il suo percorso di istruzione e comunità infantile nato, in origine, per assistere minori disagiati.

Azione svolta ancora oggi, con grande riservatezza e altrettanta professionalità, grazie alle tre comunità-alloggio che ospitano una trentina di bambini seguiti da quaranta operatori. Ai primi del Novecento, la struttura era nata sul colle dei Cappuccini, vicino alla chiesa dedicata a San Francesco d’Assisi e all’Ospizio San Vincenzo (che si trovava dove oggi c'è il Conservatorio “Luigi Canepa”). Il primo consiglio di amministrazione è proprio del 1906 mentre agli anni Venti risale il riconoscimento dello status di Ente morale.

Fu una Figlia della carità a segnare l’inizio della storia secolare di questo pio istituto, suor Agostina Raiteri, che nelle sue visite quotidiane ai poveri della città incontrava spesso bambine “pericolanti”, abbandonate a sé stesse e senza un retroterra familiare. I casi di povertà estreme, allora, erano tanti e la diffusione delle malattie complicava situazioni già drammatiche. Per quelle bimbe, suor Agostina chiese e ottenne dal Comune la stalla adiacente all’ospizio san Vincenzo, dove, in antico, si tenevano gli animali sequestrati.

In quello stanzone, ripulito e adattato, grazie alla generosa disponibilità delle Dame di carità, furono accolte le prime piccole ospiti, il nome venne spontaneo: Rifugio Gesù Bambino. Negli anni, la struttura è diventata punto di riferimento per tante famiglie che hanno affidato alle maestre, religiose e laiche, la formazione dei loro figli. Stasera dunque, la celebrazione dei centodieci anni: si comincia alle 18, nella sala “Sassu” del Conservatorio, dopo i saluti della vice presidente, Vannina Piras, che introduce e presenta la serata, è previsto l’intervento di Maria Vittoria Casu, assessora alle Politiche educative di Palazzo ducale, quindi toccherà allo storico dell’arte, Alessandro Ponzeletti, che ricostruirà le vicende storico-artistiche dell'istituto di viale Mameli.

In chiusura, un omaggio musicale offerto dall’ensemble “Saxonos quartet”, del Conservatorio “Luigi Canepa”, composto dai musicisti Marcello Manca (sax soprano), Gianluca Deiana (sax contralto), Sarah Cannoni (sax tenore) e Francesco Scognamillo (sax baritono). Il quartetto eseguirà alcuni brani tratti da un repertorio classico-moderno.

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