La Nuova Sardegna

Sassari

Sanna: «Abbiamo denunciato Abbanoa»

di Luigi Soriga
Sanna: «Abbiamo denunciato Abbanoa»

Il condominio è ancora senz’acqua nonostante l’ordinanza emanata dal sindaco contro lo slaccio: «Questo è un reato»

11 ottobre 2016
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SASSARI. Il braccio di ferro tra il sindaco Nicola Sanna e l’amministratore unico di Abbanoa Alessandro Ramazzotti finisce nelle aule di un tribunale. Infatti venerdì il primo cittadino aveva emesso un’ordinanza che intimava al gestore idrico di ripristinare l’erogazione dell’acqua nel condominio di via Pozzomaggiore. Abbanoa, da parte sua, non solo non ha ottemperato al provvedimento, ma ha risposto con un’istanza di annullamento dell’ordinanza sindacale. I vigili urbani, dopo aver verificato a più riprese che i tre condomini del Monte Rosello Alto erano rimasti tre giorni all’asciutto, hanno comunicato la notizia di reato all’autorità giudiziaria. Si tratta dell’articolo 650 del codice penale, che punisce l’inosservanza delle disposizioni dell’Autorità, emanate per ragioni di ordine pubblico, o, come in questo caso, per questioni di igiene. Infatti, anche sulla base di una relazione dell’Asl, lo slaccio dell’acqua prolungato comporta rischi per la sanità all’interno delle palazzine, dove abitano 58 nuclei familiari, 20 persone molto anziane e diversi disabili. Per Abbanoa , lo slaccio permanente, si configura come l’atto estremo per costringere gli inquilini morosi a impegnarsi seriamente in un piano di rientro che li porti a saldare un debito nelle bollette che dal 2007 a oggi è arrivato a 160mila euro. I 4mila euro versati in una prima tranche, e i 6500 dati ad agosto (a fronte dei 10mila pattuiti) non costituiscono un acconto sufficiente. Ed ecco perché si è arrivati alla chiusura del contatore master e i rubinetti di tutti gli appartamenti sono a secco.

Secondo il sindaco Abbanoa ha tutte le ragioni per far valere i propri diritti, ma i metodi sono inaccettabili. «È un atteggiamento terroristico nei confronti degli utenti, e dimostra ben poca affidabilità e correttezza nei confronti di noi istituzioni. Con Abbanoa il Comune aveva avviato un t dialogo importante. Con grande fatica il nostro assessorato era riuscito a recuperare 10mila euro». E ancora: «Siamo riusciti a nominare 3 amministratori di condominio – spiega l’assessore Ottavio Sanna – per occuparsi del conteggio di ogni singola famiglia. Ci siamo impegnati a prendere in carico il tratto di condotta che collega il contatore master esterno con le rastrelliere dei contatori interni al condominio. Quei contatori sono stati installati dalla Siinos e sono efficienti. Insomma, il percorso per recuperare le somme sembrava avviato». E qui, il sindaco, sbotta: «Dentro un tavolo di pace qualcuno decide di bombardare – dice Nicola Sanna – lo slaccio non è solo uno sgarbo istituzionale, è un reato. E Abbanoa questa arroganza non dovrebbe permettersela. Primo perché troppo spesso eroga acqua non potabile, secondo perché un ente con 600 milioni di incassi non ancora riscossi non può lasciare a marcire 58 famiglie perché non sono riusciti a versare in tempo 3500 euro. Se userà le tecniche di convincimento che sta usando a Sassari, quei soldi non li vedrà mai. Con questa arroganza non fa altro che perdere la fiducia della gente, se ancora ne è rimasta. Guardate le autobotti messe a disposizione da Abbanoa a Piazzale Segni: non ci andava nessuno. Tutti si rivolgevano all’autobotte del privato, disposti anche a pagare. Perché di Abbanoa non si fida nessuno». E prosegue: «La mia pazienza è esaurita. Non permetterò più che Abbanoa continui a trattare la mia città e i sardi in questo modo. La Regione deve assumersi le sue responsabilità e rimuovere i vertici, ovvero il direttore generale e l’amministratore unico che continuano a fare danni. E non mi parlino di pareggi di bilancio, quando ci sono prestiti ingenti a coprire le spalle. O non mi tirino in ballo il bonus idrico: se ci sono 2 milioni e mezzo di euro disponibili per le famiglie indigenti, è solo perché Abbanoa non è stata in grado di spendere le risorse a disposizione per migliorare le reti, con 800 milioni di investimenti fermi per mancate progettazioni. I vertici hanno depotenziato anche la sede di Sassari, hanno centralizzato tutto a Cagliari, trasferendo o licenziando ogni referente locale. Per ogni trattativa, anche per Pozzomaggiore, bisogna andare all’altro capo dell’isola».

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