La Nuova Sardegna

Sassari

Nessuna resistenza, ambulante in libertà

di Nadia Cossu
Nessuna resistenza, ambulante in libertà

Non dà i documenti e scappa, ammanettato dai finanzieri Al termine dell’udienza il giudice non convalida l’arresto

20 ottobre 2016
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SASSARI. Durante un controllo fuori da un grosso negozio di abbigliamento sportivo di Predda Niedda si sarebbe rifiutato di fornire le generalità a una pattuglia della guardia di finanza. Si sarebbe anzi allontanato di tutta fretta, fuggendo verso un centro commerciale distante pochi metri. A quel punto gli uomini delle fiamme gialle lo hanno inseguito, raggiunto e ammanettato.

Durante l’udienza di convalida davanti al giudice Sergio De Luca i militari hanno raccontato quei momenti in cui l’ambulante senegalese di 46 anni avrebbe opposto resistenza e si sarebbe rifiutato di consegnare i documenti di identità. Ma non sarebbero però emersi gesti “eclatanti” di ribellione da parte del commerciante che vive a Sassari ormai da dodici anni e che ha moglie e figli in città. L’uomo, assistito dall’avvocato di fiducia Giuseppe Onorato, ha raccontato in aula di non aver affatto opposto resistenza ai finanzieri. I militari lo avevano fermato perché nella sua borsa avrebbero visto delle scarpe e dei cd e volevano fare un controllo.

Ma l’ambulante senegalese a quel punto sarebbe scappato, da qui l’inseguimento e l’arresto. I finanzieri hanno poi eseguito una perquisizione domiciliare, come ha spiegato l’avvocato Onorato. A casa avrebbero trovato delle scarpe di marca: «Sono di mia moglie e dei miei figli», ha spiegato lui a precisa domanda. Ribadendo al giudice De Luca di non aver spinto in alcun modo i militari e di non essersi opposto al fermo.

Ascoltata la sua testimonianza e la relazione dei militari delle fiamme gialle, il giudice ha considerato l’arresto illegittimo e ha deciso di non convalidarlo e di non disporre alcuna misura cautelare nei confronti del senegalese. Il pubblico ministero aveva invece chiesto gli arresti domiciliari. L’ambulante è tornato subito in libertà. «Si tratta di una persona tranquilla, ben inserita in città – ha spiegato Onorato – che lavora e che mantiene la propria famiglia».

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