La Nuova Sardegna

Sassari

Il territorio da riscoprire con itinerari in 13 paesi

di Emidio Muroni
Il territorio da riscoprire con itinerari in 13 paesi

L’Unione dei Comuni vara il progetto “Passizendhe peri su Mejlogu” Il presidente Masia: «Percorsi ambientali, archeologici, culturali e religiosi»

28 ottobre 2016
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BONORVA. “Passizendhe peri su Mejlogu” è il titolo che l’Unione dei Comuni del Meilogu ha dato a un progetto che, attraverso percorsi mirati e quattro itinerari tematici, intende valorizzare un territorio ricchissimo di bellezze naturali, siti archeologici ed emergenze di notevole valore monumentale. Lo studio, sinora limitato nell’importo, è stato proposto in considerazione di quanto deliberato a Thiesi in occasione della presentazione del piano di azione del Gal Logudoro-Goceano. «L’Unione dei Comuni del Mejlogu rilancia e mette in campo la realizzazione del progetto dando fondo alle ultime risorse disponibili del Psr 2007/2013, con la scelta di itinerari per un valore complessivo vicino ai 150 mila euro – ha osservato il presidente Salvatore Masia –. Il progetto va inserito in una più ampia ipotesi di valorizzazione del territorio che prevede la realizzazione di itinerari diffusi secondo quattro temi: ambientale, archeologico, culturale e religioso».

Gli itinerari collegano aree significative e altre poco conosciute, in un’ottica di visione complessiva che mira alla creazione di nuove ed importanti possibilità di sviluppo turistico nel pieno rispetto della nuova veste che le Unioni dei Comuni dovrebbero avere dopo la riforma degli enti locali.

Sono previsti interventi in tutti i 13 Comuni dell’Unione, in particolare nella chiesa di Santa Maria di Cea, (Banari), nella Necropoli di Museddu (Cheremule), nella Tomba dei giganti Sa Pedra Longa(Torralba), nella chiesa di Santa Maria Iscalas (Cossoine), nel Nuraghe Iscolca (Semestene), nella fonte de Su Lumarzu e nella chiesa di San Simeone (Bonorva), nell’area di Nuraghe Malis (Bonnanaro), nel Pianu Roccaforte (Giave), nella chiesa di San Costantino (Pozzomaggiore), e nell’abbazia di San Pietro di Sorres (Borutta).

Saranno realizzati piccoli interventi che in seguito saranno pubblicizzati con la messa in rete e secondo i tradizionali sistemi di cartellonistica e la nuova tecnologia che, attraverso smartphone e un QR di riconoscimento, aprirà l’ingresso a un apposito portale che presenterà i singoli luoghi d’interesse e l’intero progetto.

Particolare importanza nell’ambito degli interventi avrà l’ottimizzazione, all’interno del Monte Pelao, di sentieri naturalistici, da realizzare con l’apposizione di cartelli creati secondo la normativa riconosciuta per la sentieristica nazionale. Si tratta di un passo in avanti per un progetto che intende rilanciare un “turismo destagionalizzato ad alto valore aggiunto”, che potrà essere di gradimento dei residentie dei turisti che arrivano in Sardegna non solo per le coste e le spiagge.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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