La Nuova Sardegna

Sassari

Tabaccai vendono sigarette ai minori

di Luigi Soriga
Tabaccai vendono sigarette ai minori

Multati cinque rivenditori in tre settimane: i vigili in borghese si sono appostati negli esercizi vicino alle scuole

02 novembre 2016
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SASSARI. Da febbraio scorso il Governo ha avviato una campagna di dissuasione molto rigida contro il consumo delle sigarette, rivolta in particolare alla tutela dei minori. Tuttavia diversi venditori di tabacchi hanno preso piuttosto alla leggera le nuove direttive e l’inasprimento del regime sanzionatorio, e fanno ancora molta fatica a chiedere una carta d’identità. Infatti nell’arco di tre settimane sono stati beccati in flagrante cinque titolari di tabaccherie che avevano venduto dei pacchetti di sigarette a ragazzi che ancora non avevano compiuto diciotto anni. A rilevare l’illecito sono stati gli agenti della polizia municipale che da diversi mesi svolgono monitoraggio in borghese. Il servizio è mirato principalmente a multare coloro che gettano per terra le cicche, ma poi si dispiega anche ad ampio raggio andando a rilevare anche gli altri comportamenti puniti dalla legge. I vigili molto spesso si fermano nelle zone centrali della città frequentate in particolar modo da studenti e pendolari. E proprio in questo contesto hanno tenuto d’occhio gruppi di alunni che all’uscita di scuola sono entrati all’interno delle tabaccherie per acquistare il pacchetto. Li hanno fermati a pochi passi dall’esercizio commerciale, hanno controllato l’età, lo scontrino del pacchetto, e hanno chiesto conto al titolare della tabaccheria. La giustificazione, in questi casi, è quasi sempre da copione: “Non sembrava affatto un minorenne, ho venduto le sigarette senza pormi il minimo problema”. E purtroppo, anche tenuto conto della buona fede, si tratta di una superficialità che si paga cara, perché le nuove normative non fanno sconti. Gli esercenti, a meno che non si presenti qualcuno calvo o brizzolato, nel caso ci sia un minimo dubbio che possa far pensare alla presenza di un minore, sono tenuti a pretendere un documento che attesti l’età anagrafica del compratore. «Per chi vende sigarette, tabacco o sigarette elettroniche a minori – spiega il comandante della polizia locale Gianni Serra – la sanzione amministrativa pecuniaria prevista va da un minimo di 500 euro fino a raggiungere un massimo di 3mila. A ciò si aggiunge, inoltre, la sospensione per la durata di 15 giorni della licenza all’esercizio dell’attività».

Ma non basta, perché le novità introdotte dalla circolare emanata dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin del 4 febbraio 2016, con particolare riferimento alle norme concernenti i divieti a tutela della salute dei minori, inaspriscono ulteriormente le pene: «Qualora il titolare di una tabaccheria dovesse reiterare l’illecito – prosegue Gianni Serra – , la sanzione lievita da un minimo di 1.000 euro ad un massimo di 8mila. In questo caso poi la licenza all’esercizio dell’attività viene revocata».

Un altro caso piuttosto frequente è il ricorso all’amico maggiorenne che presta la tessera sanitaria per il distributore automatico, oppure che acquista il pacchetto dal rivenditore e poi lo passa al ragazzino. «Non c’è una normativa specifica che identifica questo comportamento come reato – spiega Gianni Serra – tuttavia è una condotta che può comportare una serie di responsabilità. Perciò quando i nostri agenti in borghese sono incappati in una scena del genere, cioè del diciottenne che fa da tramite per l’acquisto delle sigarette, hanno fermato il giovane, lo hanno identificato, gli hanno spiegato i rischi ai quali andava incontro, e poi, come obbligo di legge, hanno segnalato l’episodio all’autorità giudiziaria. Naturalmente non ci sono conseguenze penali».

Altre norme previste nella circolare, per le quali sarà avviato un attento monitoraggio in città saranno il divieto di fumo in autoveicoli in presenza di minori e donne in gravidanza e il divieto di fumo nelle pertinenze esterne degli ospedali e degli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS) pediatrici, nonché nelle pertinenze esterne dei singoli reparti pediatrici, ginecologici, di ostetricia e neonatologia.

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