La Nuova Sardegna

Sassari

Eba Giara, 100 famiglie a rischio slaccio

di Luigi Soriga
Eba Giara, 100 famiglie a rischio slaccio

La lottizzazione Murgia Color di via Nazzari dal 2005 ha un debito di 350mila euro: un solo contatore, 16 ville e 8 palazzi

15 novembre 2016
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SASSARI. Se la situazione del condominio di via Pozzomaggiore era ingarbugliata, quella della lottizzazione Murgia Color dell’Eba Giara è un vero rompicapo. E non sarà facile per Abbanoa risolverla in maniera indolore.

Infatti le abitazioni di via Nazzari, via Gigli, Caruso, Volonté, e Meledina (zona via Grazia Deledda alta, poco più in su dell’Ipia) sono nel libro nero già dal 2015, quando sono state inserite nell’elenco degli utenti da slacciare. I tecnici erano pronti a intervenire già lo scorso fine settimana, e solo una mediazione last minute del Comune ha impedito che un centinaio di famiglie siano rimaste a secco.

Lo scenario infatti si presenta così: c’è un unico contatore master per l’intera lottizzazione posizionato alla fine di via Grazia Deledda. L’intestatario delle bollette idriche è sempre l’impresa edile Murgia Color di Altamura (Bari), che non si ha certezza se sia fallita o ancora in attività, ma che sicuramente in dieci anni non ha mai pagato una sola fattura. Non si sa nemmeno se le bollette vengano ricevute o semplicemente ignorate. D’altro canto i residenti non si sono preoccupati di regolarizzare la loro posizione e in tutti questi anni hanno continuato a consumare gratuitamente l’acqua.

Eppure già nel 2011 c’era stato un chiaro avvertimento: Abbanoa aveva battuto cassa, e il debito ammontava già a 140mila euro. Perciò, dal momento che gli inquilini non avevano intenzione di pagare, aveva forzato la mano e aveva chiuso i rubinetti. Niente acqua per una settimana, e solo l’intervento dell’allora sindaco Gianfranco Ganau e le minacce di azioni legali per interruzione di pubblico servizio, avevano convinto il gestore idrico a un dietrofront.

Però adesso sono trascorsi altri sei anni e solo alcune famiglie hanno deciso di mettersi in regola, installando dei contatori e versando le somme pregresse. Ma all’appello mancano ancora 350mila euro, una somma elevatissima, che sarà molto difficile che possa essere raccolta tra privati. Infatti la Murgia Color è del tutto latitante e la mannaia dello slaccio incombe sugli inquilini di otto palazzine e sedici villette, per un totale di circa 150 unità abitative.

Il problema ora sarà questo: come ripartire una cifra così elevata? Esistono dei contatori singoli che tengano conto dei consumi di ciascuno in questi anni? È mai stato incaricato un amministratore che esegua i conteggi e riscuota le somme? Purtroppo sembrerebbe proprio di no, dal momento che Abbanoa non ha avuto mai alcun riferimento se non quello evanescente della Murgia Color. Nel 1999 quando l’impresa ha venduto gli immobili, la lottizzazione si approvvigionava da un pozzo. Poi però dal 2005 la Murgia Color ha chiesto l’allaccio alla rete idrica, intestandosi l’utenza. Molti inquilini erano ignari del passaggio, sinché Abbanoa nel 2011 non ha presentato il conto.

Un copione già visto per molti condomìni, non da ultimo quello di via Pozzomaggiore. Scenario simile, con la differenza però che in quel caso si trattava di alloggi popolari con il Comune parte in causa, a fare da garante. Qui si parla invece di un complesso residenziale privato, e nel braccio di ferro tra Abbanoa e morosi Palazzo Ducale non può che ritagliarsi un ruolo di mediazione. Ma non può mettere certo in campo risorse.

Tuttavia l’interessamento del sindaco per ora ha scongiurato lo slaccio. Da Abbanoa è stato considerato un primo passo per cercare di sbrogliare la matassa. Oltre alle ville e ai condomini, nella lottizzazione insistono anche alcune attività commerciali e sono stati già individuati dei pozzi abusivi. Il quadro non è chiaro nè ai residenti, nè ad Abbanoa: già da ieri i tecnici hanno svolto un primo sopralluogo per mappare le utenze. L’obiettivo è quello di arrivare a uno slaccio chirurgico che lascia a secco solo chi non è in regola o non vuole avviare un piano di rientro.

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