La Nuova Sardegna

Sassari

Raffineria, il Tar riapre la fabbrica

Raffineria, il Tar riapre la fabbrica

Nuovo round a favore dell’azienda di Porto Torres dopo i sigilli delle Dogane

15 novembre 2016
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SASSARI. Nuovo round a favore della Raffineria di Porto Torres srl, la società che opera nella zona industriale di Porto Torres (ex PbOil) nella vicenda avviata dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Sassari che aveva sigillato i serbatoi dello stabilimento provocando la sospensione di tutte le attività e il licenziamento dei dipendenti. Il Tribunale amministrativo regionale ha accolto (per la seconda volta) il ricorso presentato dai legali dell’azienda e annullato tutti gli atti impugnati. L’Agenzia delle Dogane è stata anche condannata al pagamento delle spese (liquidate in 2500 euro).

Ora i serbatoi dovranno essere restituiti all’utilizzo della Raffineria di Porto Torres che, quindi (in teoria) potrà procedere con le attività industriali previste. La situazione, però, è avvolta nell’incertezza. Era già accaduto a maggio, infatti, che il Tar desse ragione alla Raffineria di Porto Torres, sostenendo che per una questione di natura fiscale (legata alle accise dei combustibili contenuti nei serbatoi) non si potesse interrompere l’attività dell’azienda. Anche perché le lavorazioni erano volte alla tutela dell’ambiente e della sicurezza industriale, per cui - secondo i giudici amministrativi - i provvedimenti «finalizzati al perseguimento di un interesse fiscale e, se del caso, potranno essere valorizzati in altre sedi competenti».

Nonostante la sentenza del Tar, l’Agenzia delle Dogane aveva provveduto nuovamente a sigillare i serbatoi. Ora la Raffineria sembra intenzionata a richiamare i lavoratori, anche se prima presenterà una memoria tecnica elaborata dai propri consulenti. (g.b.)

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