La Nuova Sardegna

Sassari

La segretaria visitava al posto dei medici

di Nadia Cossu
La segretaria visitava al posto dei medici

Dal gup l’inchiesta dei Nas su uno studio associato cittadino. Altri 9 imputati saranno processati per favoreggiamento

16 novembre 2016
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SASSARI. Il giudice Rita Serra ha deciso che sarà un processo a stabilire se quattordici imputati a vario titolo di concorso in esercizio abusivo della professione e favoreggiamento – si tratta di medici e funzionari pubblici – sono o meno colpevoli dei reati che sono stati loro contestati. È l’esito dell’udienza preliminare che si è tenuta ieri mattina nel palazzo di giustizia di Sassari. Il pubblico ministero Corinna Carrara ha chiesto il rinvio a giudizio al termine dell’inchiesta che a ottobre del 2014 mandò agli arresti domiciliari Gianni Marras (medico di base convenzionato con la Asl e titolare di uno studio associato di Medicina del lavoro) e la segretaria Jenny Piana (di 43). Nel fascicolo della Procura erano finite altre dodici persone tra cui colleghi di Marras che lavoravano con lui nello studio associato di via Ruggiu. Si tratta di Antonello Serra, Piergiorgio Pintore, Paolo Pinna Parpaglia e Salvatore Denti, tutti sono stati rinviati a giudizio per il concorso in esercizio abusivo della professione. E poi ci sono i dipendenti pubblici Maria Carmela Gervasi, Grazia Pittau, Sebastiano Cubeddu, Agostino Lutzu, Sabrina Fornaro, Giovanna Spartano, Maria Gina Carta e Cesare Gervasi. Questi ultimi sono stati rinviati a giudizio per favoreggiamento ma sono stati prosciolti dall’accusa di rivelazione di segreti d’ufficio.

L’attività era stata condotta dai carabinieri del Nas al comando del luogotenente Gavino Soggia. La contestazione principale riguardava il fatto che la segretaria – secondo l’accusa – sostituisse il medico effettuando visite oculistiche, spirometriche e – in alcuni casi – anche cardiologiche. E, sempre secondo la Procura, rilasciasse i certificati sanitari senza averne titolo.

L’indagine era cominciata nel 2010, un’attività investigativa complessa che è andata avanti per circa quattro anni e che era partita da alcune presunte anomalie che riguardavano proprio le visite eseguite nello studio associato. In pratica, i dipendenti che si erano recati nell’ambulatorio per sottoporsi agli accertamenti necessari all’ottenimento dell’idoneità al lavoro, avevano raccontato di esser stati visitati da una dottoressa (che nel corso delle indagini sarebbe stata individuata nella segretaria del medico). Un sistema collaudato – secondo i carabinieri – con comportamenti che sarebbero diventati prassi e andati avanti per parecchio tempo. Allo studio medico facevano riferimento dipendenti di aziende pubbliche e private e gli utenti avrebbero descritto la tipologie delle visite e la conduzione diretta da parte di Jenny Piana che di fatto «agiva come se fosse un medico», così scriveva il magistrato.

Gli altri imputati di favoreggiamento, invece, secondo la Procura – durante la delicata fase degli accertamenti – erano stati sentiti dai carabinieri del Nas e nonostante l’avviso a non rendere pubblico il contenuto dei colloqui con gli investigatori avrebbero informato il medico Marras e la segretaria, spiegando che erano stati interrogati in merito alle attività svolte nello studio e alla specificità delle visite effettuate per l’abilitazione al lavoro. Non sapevano che in quel periodo i carabinieri avevano già attivato anche una serie di attività tecniche che consentivano di ascoltare le comunicazioni che arrivavano su determinate utenze.

Il gup ha invece rinviato a giudizio per truffa e falso solo Gianni Marras (in riferimento al lavoro in due ambulatori di Sennori e Sassari) mentre ha disposto il non luogo a procedere per Marras, Piana, i due Gervasi, Pittau, Lutzu e Spartano (assistiti dall’avvocato Claudio Mastandrea) per i fatti contestati fino al 2009 per intervenuta prescrizione.

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