La Nuova Sardegna

Sassari

Armi e droga nell’ovile: un arresto

Armi e droga nell’ovile: un arresto

Un cinquantenne di Thiesi nascondeva 38 chili di canapa e fucili clandestini

18 novembre 2016
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SASSARI. All’interno del suo ovile nelle campagne di Bessude nascondeva 38 chili di marijuana, due fucili e una pistola di provenienza illecita. Quando i carabinieri si sono presentati nella sua azienda agricola con un mandato di perquisizione Giuseppe Olivieri, cinquantenne di Thiesi, ha sperato che le centinaia di rotoballe di fieno accatastate nel fienile non attirassero l’attenzione di militari.

Ma i carabinieri della stazione di Torralba, coadiuvati da quelli dell’aliquota operativa di Bonorva e delle stazioni di Siligo e Giave non erano lì per caso. Da tempo i carabinieri stavano monitorando il fenomeno dell’abigeato e delle sue correlazioni col traffico di armi e stupefacenti e l’ovile di Olivieri era tenuto d’occhio con particolare attenzione.

Durante le verifiche all’interno dell’azienda la posizione di alcune rotoballe ha insospettito i militari che tra i quintali di fieno hanno infatti rinvenuto due fucili, uno semiautomatico calibro 12 di fabbricazione russa, l’altro una doppietta a cani esterni calibro 16 di fattura americana e una pistola Smith Wesson calibro 9. Oltre alle armi, sotto sequestro anche una quarantina di munizioni calibro 9x21. Ma la sorpresa doveva ancora arrivare. Nel corso delle ricerche i militari hanno trovato una decina, tra sacchi di mangime e contenitori per vernici che peròcontenevano tutt’altro: un maxi carico di marijuana.

Dopo aver proceduto alla pesatura dello stupefacente, i militari si sono resi conto di aver sottratto al mercato dello stupefacente più di 38 chili di marijuana che avrebbe rifornito le piazze di spaccio del Mejlogu e del Sassarese.

A poco sono valse le giustificazioni dell’arrestato che ha dichiarato ai militari di non saper nulla delle armi e della droga. Sui fucili e sulla pistola sono in corso approfonditi accertamenti per verificarne storia, provenienza e soprattutto l’eventuale utilizzo in contesti delittuosi.

Per quanto riguarda la marijuana è apparsa davvero poco solida agli investigatori l’estraneità di Olivieri, visto che nell’ovile è stata riscontrata la presenza di aree destinate all’essiccazione della canapa.

Per l’allevatore si sono spalancate le porte del carcere di Bancali. Le accuse sono di possesso di armi comuni da sparo, ricettazione, produzione, coltivazione, detenzione e traffico di sostanze stupefacenti.

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