La Nuova Sardegna

Sassari

Sassari, Multineddu condannato a restituire allo Stato i contributi ottenuti per assumere

di Luca Fiori
Sassari, Multineddu condannato a restituire allo Stato i contributi ottenuti per assumere

L'Ue e la beffa degli sgravi, dopo aver avuto ragione in primo grado alla Multimarkets era stato presentato un conto di oltre due milioni di euro da pagare all’Inps e a Equitalia

28 novembre 2016
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SASSARI. Condannati a restituire allo Stato i contributi che lo Stato stesso aveva concesso - tramite agevolazioni fiscali - per favorire assunzioni con contratti di formazione lavoro. Si è conclusa i giorni scorsi con una sentenza di condanna della corte di Cassazione una vicenda che ha visto la “Multimarkets spa” protagonista di una odissea giudiziaria tanto lunga quanto paradossale.

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La società di Ugo Multineddu, che fino al 2009 gestiva in città tre supermercati poi passati alla Conad, per anni aveva usufruito di agevolazioni contributive collegate ai contratti di formazione stipulati secondo i requisiti previsti dalla normativa nazionale. Tutto era filato liscio fino alla decisione del 4 giugno 1999 della Commissione europea che aveva ritenuto illegittimi quegli sgravi, in quanto incompatibili con gli orientamenti comunitari in materia di aiuti di Stato a protezione della regolarità e libertà della concorrenza.

Una mazzata per la società della famiglia Multineddu che come tante altre aziende in Italia aveva trovato conveniente assumere giovani al di sotto di 28 anni, formarli per due anni e poi nell’80 percento dei casi aveva trasformato quei contratti in posti di lavoro a tempo indeterminato. Molti di quei lavoratori sono gli stessi che dopo una lunga trattativa tra la famiglia di imprenditori sassaresi e il colosso nazionale sono passati alle dipendenze di Conad e tutt’ora lavorano nei supermercati cittadini. Dopo la decisione della Commissione Europea, che non solo chiedeva all’Italia di rimangiarsi la parola data alle aziende ma di riavere indietro i soldi, l’Inps era stato incaricato di battere cassa.

Alla Multimarkets spa, che in tanti anni aveva messo sotto contratto tra i 130 e i 140 lavoratori con contratto di formazione lavoro, era stato presentato un conto di un milione e 300 mila euro da restituire allo Stato.

Ritenendo di aver agito secondo la legge la famiglia Multineddu si era rivolta al giudice del lavoro di Sassari attraverso gli avvocati Giuseppe Masala e Cesare Boschi. In primo grado i giudici le avevano dato ragione, ma nel 2009 era arrivata la beffa. La sezione distaccata di Sassari della Corte d’Appello di Cagliari aveva ritenuto che quei soldi dovessero invece finire nelle casse dell’Inps. La Mulitmarkets, che proprio in quel momento stava trattando il passaggio alla Conad dopo una storia durata cinquant’anni, aveva deciso di opporsi a quella decisione e di combattere fino all’ultimo grado di giudizio.

Nel mentre però il conto presentato dall’Inps era passato nelle mani di Equitalia e la cartella era evaporata fino a superare l’importo di 2 milioni e 160mila euro.

Pochi mesi fa gli avvocati Masala e Boschi hanno presentato all’Inps una relazione del consulente Gaetano Pinna che dimostrava che il debito dovuto per i contratti di formazione lavoro non poteva superare i 70mila euro. La transazione si è conclusa a settembre con la famiglia Multineddu che ha accettato di versare nelle casse dell’istituto di previdenza 118mila euro. Pochi giorni fa la beffa finale: Cassazione ha condannato la Multimarkets spa a versare nelle casse dell’Inps altri 6100 euro di spese legali.

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