La Nuova Sardegna

Sassari

Aids, nella Casa famiglia di Sassari porte aperte: no al silenzio

di Gianni Bazzoni
Aids, nella Casa famiglia di Sassari porte aperte: no al silenzio

Oggi in occasione della Giornata mondiale sarà possibile visitare la comunità, l’esperienza della struttura di Mondo X Sardegna voluta da padre Morittu

01 dicembre 2016
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SASSARI. Parlare di Aids per cancellare convinzioni sbagliate e pericolose, perché la malattia non è sconfitta - anzi continua a mandare segnali allarmanti anche in Sardegna - e per fare in modo che chi è affetto da Hiv non si senta solo, in quel mare di silenzio che spesso avvolge chi viene colpito dalla malattia. Oggi è la Giornata mondiale per la lotta all’Aids e la Casa famiglia Sant’Antonio Abate (l’unica attiva in Sardegna, a Sassari in piazza Sant’Antonio 13) aprirà le porte e potrà essere visitata da chiunque sia interessato e voglia acquisire informazioni e confrontarsi con gli operatori. La Casa famiglia è stata voluta da padre Salvatore Morittu e dall’Associazione Mondo X Sardegna, è una comunità alloggio che accoglie i malati di Aids, privi o carenti di appoggio familiare e sociale, parzialmente o totalmente non autosufficienti.

«Condividere la vita con loro richiede fatica e impegno – ha già detto padre Salvatore Morittu – . Quello che noi facciamo è qualcosa di molto limitato, ma il bisogno di vivere che esprimono è molto forte. Amano la vita più di noi e vogliono giocare la sfida sino all’ultimo...».

In effetti, la Casa famiglia è nata per rispondere al bisogno extra-ospedaliero di accoglienza, sostegno e assistenza, in un ambiente che tenda ad essere il più possibile familiare. E nella Casa, nasce e viene valorizzato il volontariato con una azione di sensibilizzazione alla solidarietà e di formazione nel campo specifico dell’Aids. Chi vuole, oggi può visitare la comunità alloggio (che ha una quindicina di ospiti) dalle 10 alle 12.30 e nel pomeriggio dalle 16 alle 20. Si renderà conto che quello non è un mondo così lontano e che il tema dell’Aids coinvolge tutti, oggi più di ieri. Gli ultimi dati confermano che ogni giorno in Italia 11 persone scoprono di essere sieropositive. Secondo l’Istituto superiore della sanità le nuove diagnosi di infezione da Hiv sono 4mila l’anno. E l’Italia è il secondo Paese in Europa per incidenza Aids, dietro il Portogallo. La Casa famiglia Sant’Antonio Abate è un avamposto, uno di quei luoghi che sbucano in mezzo al deserto dove spesso a farla da padrone sono la paura e i pregiudizi, e con il passare degli anni la struttura si è ritagliata un ruolo fondamentale. Oggi è in grado di fornire - attraverso l’apporto di personale professionale e dei volontari che vengono formati attraverso attività periodiche gestite sempre da Mondo X Sardegna e in collaborazione con la Clinica di Malattie infettive dell’Università di Sassari - assistenza medico-infermieristica, psicologica e sociale agli ospiti.

«Un ragazzo al quale avevano appena fatto una diagnosi – ha raccontato di recente padre Morittu – la prima frase che mi ha rivolto è stata questa: mi raccomando, non mi lasciate solo. Ecco, il nostro obbligo è quello di ricordare a tutti che loro esistono come persone e non come problema».

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