La Nuova Sardegna

Sassari

Disabilità, la normalità si conquista a scuola

Disabilità, la normalità si conquista a scuola

Convegno organizzato da istituto Devilla e Cip dedicato a integrazione e sviluppo delle potenzialità

13 dicembre 2016
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SASSARI. La scuola ha gli strumenti adatti per far emergere le potenzialità degli adolescenti, soprattutto dei disabili. Un concetto da salvaguardare in particolare nell’attività sportiva. Questo il tema del convegno organizzato dall’ istituto “Devilla” con il CIP Sardegna, e svoltosi nell’auditorium di via Monte Grappa. Dopo i saluti di Paolo Poddighe, presidente del CIP Sardegna, e di Maria Nicoletta Puggioni, dirigente del “Devilla”, i lavori sono iniziati con Gildo Motroni, direttore dell’unità operativa recupero e riabilitazione funzionale dell’Aou di Sassari. «La riabilitazione ci deve vedere tutti partecipi – ha detto – lasciando il concetto di cura per quello della partecipazione».

Stefano Sotgiu, direttore di neuropsichiatria infantile Aou, ha affermato che «Sassari è fra i primi atenei italiani come frequenza di studenti con disabilità oltre il 66%, siamo passati da 10 a 40, ma ancora non ci sono degli uffici preposti». Maria Vittoria Casu, assessore comunale alle politiche educative, ha sottolineato che «Il compito dell’ente locale è costituire reti di interventi adeguati per le persone, nelle istituzioni e fra le istituzioni», mentre Andrea Montella, direttore del dipartimento di scienze biomediche ha parlato delle malattie rare, che colpiscono il 5-8% della popolazione: 2 milioni di pazienti, il 70% bambini.

Il docente dell’università di Cagliari Filippo Tocco, ha presentato l’offerta didattica del suo ateneo per i disabili, mentre Giuseppe Fara, dirigente tecnico Usr Sardegna, ha ribadito come «l’aspetto specifico della scuola è quello di mettere insieme disabili e normodotati». La chiusura dei lavori è stata affidata allo psicologo dello sport Manolo Cattari. «Lavorare con la disabilità porta il professore ad esser creativo – sono state le sue parole – ma bisogna partite dal concetto che la persona non è in funzione dello sport, è lo sport in funzione della persona». (f.f.)

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