La Nuova Sardegna

Sassari

Progetto di integrazione fra i banchi di scuola

di Barbara Mastino
Progetto di integrazione fra i banchi di scuola

Successo per “Il mondo che vorrei”, evento organizzato dalla primaria Cau I racconti dei volontari, le musiche sulla pace e il concerto dei profughi

29 dicembre 2016
2 MINUTI DI LETTURA





OZIERI. Passa anche attraverso l’impegno delle scuole l’integrazione dei bambini e dei ragazzi stranieri a Ozieri, dove nei giorni scorsi si è concluso con una grande festa il progetto “Il mondo che vorrei” che ha coinvolto gli alunni della classe terza della scuola primaria Maria Teresa Cau dell’istituto comprensivo 1. L’obiettivo era quello di favorire l’integrazione sociale degli alunni stranieri attraverso attività mirate, sensibilizzando all’educazione interculturale e alla pace, alla solidarietà e al rispetto delle differenze. Sono stati trattati alcuni grandi temi che affliggono il mondo: sfruttamento dei minori, povertà estrema, guerra. È stato inoltre favorito lo scambio interculturale come esperienza di confronto e di arricchimento reciproco. Coordinato dalle insegnanti Lilla Peano, Francesca Cabigliera e Silvia Dui, il progetto ha coinvolto anche alcuni volontari, che hanno portato in classe le loro toccanti testimonianze di integrazione e scambio: Francesca Solinas, Antioco Bellu, Maria Vittoria Pericu, Salvatore Correddu, Tonina Manchia, Mariolina Marrosu e Mauro Sanna. Grazie ai loro racconti e alla documentazione fotografica, i bambini hanno potuto scoprire, e approfondire con tante domande, interessanti aspetti della vita oltre i confini del nostro Paese. L’evento conclusivo si è svolto nella sala parrocchiale della chiesa del Gesù Bambino di Praga, gremita di pubblico, dove i bambini, preparati dall’insegnante Piera Pinna e accompagnati alla chitarra da Luisella Pittalis, hanno cantato dei brani musicali evocativi di pace, amore e solidarietà insieme alle splendide voci di Gavinuccia Chirigoni e Mara Demartis, intercalati dalle esperienze di vita dei volontari, ospiti d’onore insieme ad un nutrito gruppo di profughi attualmente residenti ad Ozieri che hanno concluso l’evento esibendosi alle percussioni con Francesca e Mattia. «Il successo di questo progetto ha dimostrato - ha detto il dirigente Luigi Ridolfini - che la scuola può essere, e lo è stata in questo percorso, l’ambiente in cui si acquisiscono quei valori che accompagneranno gli alunni per tutta la vita, l’ambiente in cui si esplicano le prime forme di inserimento sociale oltre i confini della propria famiglia. I bambini, con la loro curiosità, la loro passione per la vita, hanno portato il folto pubblico a capire che l’incontro con l’altro, con il “diverso” è uno strumento chiave non solo per la crescita individuale, ma anche e soprattutto per la prevenzione del pregiudizio, dell’intolleranza, della discriminazione e per lo sviluppo di un senso di appartenenza». Un’esperienza che sicuramente non sarà dimenticata e un successo che dimostra la grande attenzione che a Ozieri è rivolta alle iniziative di integrazione degli stranieri: come dimostra la conferma, anche quest’anno, dell’appuntamento con il cenone multietnico in programma la notte di Capodanno alla Caritas.

In Primo Piano
L’intervista in tv

Alessandra Todde: «L’Italia non è il paese della felicità che racconta la premier Giorgia Meloni»

Le nostre iniziative