La Nuova Sardegna

Sassari

A Illorai il torrone di Sant’Antonio

A Illorai il torrone di Sant’Antonio

La preparazione del dolce è una tradizione che si tramanda da oltre due secoli

13 gennaio 2017
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ILLORAI. Sono iniziati da qualche giorno a Illorai i preparativi preliminari della festa di Sant’Antonio Abate che vivono il momento più significativo ed originale con la lunga cerimonia della preparazione del torrone, un’antica tradizione che in questo piccolo centro del Goceano si tramanda da oltre due secoli.

La festa di Sant’Antonio ad Illorai inizia in effetti il giorno dell’Epifania. In questa circostanza tutti gli obrieri, che per tradizione sono cinque, si recano nella casa del vecchio priore che li accoglie offrendo loro del torrone dell’anno precedente e del buon vino. Un vero e proprio passaggio di consegne che a turno coinvolge ogni cinque anni i priori e che avviene con il trasporto da parte de “sos oberaios” della statua del santo dalla casa del vecchio priore a quella del nuovo priore che per l’anno in corso dovrà occuparsi della preparazione della festa.

La festa raggiunge la massima peculiarità proprio con la preparazione del torrone, una tradizione che si tramanda da oltre due secoli e non trova eguale riscontro in altri paesi della Sardegna. Una settimana prima della festa i paesani prenotano per tempo la propria porzione di torrone versando al priore una quota di denaro.

Il dolce, ricco di miele e mandorle, viene lavorato esclusivamente a mano grazie alla laboriosità del priore, della sua famiglia e alla generosa partecipazione della comunità illoraese, seguendo un’antica ricetta custodita gelosamente dagli obrieri. A turno i collaboratori e i familiari del priore impastano continuamente il torrone. Ogni cottura dura infatti 4 o 5 ore e sforna dai 20 ai 30 chili di torrone per cui è necessaria la continua presenza di persone per “girare” il gustoso impasto.

La festa si conclude i giorni 16 e 17 gennaio con la distribuzione del torrone a casa del priore e con l’accensione dei fuochi di Sant’Antonio nei vari rioni, dove gli illoraesi si riuniscono per mangiare e bere sino a tarda notte in compagnia di parenti e amici dei paesi vicini. Quest’anno il particolare privilegio di preparare il torrone è stato attribuito a Franco Muredda che per l’occasione inaugura la nuova “furredda”, che ha costruito con le proprie mani insieme al fratello Emanuele nel nuovo locale adiacente la propria abitazione, perché il prelibato dolce preparato in onore di Sant’Antonio possa lavorato con la necessaria devozione.

Mauro Tedde

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