La Nuova Sardegna

Sassari

Bono in trincea per l’agricoltura

Bono in trincea per l’agricoltura

Il Comune ha deciso di aderire al Comitato di crisi del pecorino romano

14 gennaio 2017
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BONO. Massima attenzione da parte dell’amministrazione comunale di Bono alle problematiche dell’agricoltura, come testimonia l’adesione della Comunità Montana - sancita già a metà dicembre - al Comitato di crisi del Pecorino romano e la volontà del Comune di farlo quanto prima in un consiglio comunale apposito. Lo afferma il vicesindaco e assessore all’Agricoltura Michele Solinas, anche a seguito della condivisibile richiesta della minoranza di convocare a breve un consiglio comunale per dibattere sui problemi che affliggono in particolare il comparto agro-zootecnico. «In questi anni - dice Solinas - la maggioranza ha sempre discusso e affrontato i problemi che attanagliano ormai da troppo tempo il comparto agropastorale: ritardi nel pagamento dei premi comunitari e di altre forme di sostentamento all’attività agricola, senza contare la questione del basso prezzo del latte. Riteniamo - dice l’assessore - che in un territorio come quello del Goceano, nel quale la pastorizia e l’agricoltura rappresentano il settore trainante dell’economia, la vertenza abbia priorità assoluta. Ho spesso partecipato in prima persona alle riunioni promosse dalle associazioni di categoria rappresentative del mondo agropastorale, nelle quali si è ampiamente discusso di tutti i problemi del settore, andando a ricercarne l’origine e proponendo possibili soluzioni agli stessi, quindi posso serenamente affermare che relativamente al basso prezzo del latte a breve convocheremo un consiglio comunale dove proporremo di adottare una delibera di adesione al Comitato di crisi del latte ovino, nato a Nuoro lo scorso 11 dicembre durante l’incontro tra Coldiretti e i sindaci sardi. La Comunità Montana del Goceano, guidata dal sindaco di Bono Michela Sau, ha già aderito al Comitato lo scorso 15 dicembre e nel silenzio assordante della Regione ha già preso la sua posizione in merito, mentre la Regione non ha a sua volta preso posizione su una vertenza che è costata 100 milioni di euro al mercato del Pecorino Romano». (b.m.)

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