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Sassari

Business dell’oro, il pm chiede 19 anni

Business dell’oro, il pm chiede 19 anni

L’inchiesta sulla banda di ladri seriali arrestata nel 2013. In sei avevano scelto il rito abbreviato

25 gennaio 2017
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SASSARI. Nel 2013 la polizia aveva seguito per mesi ogni spostamento di quella che era stata identificata come una vera e propria banda di ladri seriali. Un’attività che si era conclusa con gli arresti di Luca Cristiano Desortes, 28 anni, Giovanni Battista Poddighe, 34, (entrambi erano stati rinchiusi in carcere), di Fabiana Sanna, 28 anni, Raimondo Depalmas, 55, Emanuele Contini, 25, e Edina Meszaros Ildico, una donna ungherese di 31 anni, tutti ai domiciliari.

Tutti avevano scelto di affrontare il processo con rito abbreviato. Ieri mattina davanti al gup Antonello Spanu, il pm Emanuela Greco ha concluso la sua requisitoria chiedendo sei condanne. Nello specifico: cinque anni per Poddighe e Desortes (la pena base era di 7 anni e 5 mesi, ridotti per via del rito abbreviato), tre anni per Sanna, Depalmas e Meszaros (pena base 4 anni e 6 mesi) e un anno per Contini.

Depalmas e Meszaros erano i titolari di due Compro Oro, la polizia li arrestò ritenendo che avessero favorito i ladri seriali agevolando la cessione della merce rubata, non annotando sul registro le operazioni eseguite o alterando e rompendo i gioielli ricevuti per renderne difficile il riconoscimento.

La banda, come spiegarono all’epoca gli investigatori, sceglieva le case più belle, i condomìni con i giardini intorno, i quartieri della “Sassari bene”. Suonavano i campanelli fingendo di vendere fiori secchi, di fare volantinaggio, studiavano in questo modo gli ingressi delle case e le vie di fuga. «Erano molto scaltri, rapidi, quasi imprendibili – aveva detto la polizia – non portavano mai la refurtiva a casa, mentre i soldi venivano custoditi dalla cassiera del gruppo all’interno di una scarpa».

Depalmas, difeso dall’avvocato Nicola Lucchi, ha sempre respinto con forza le accuse sostenendo di non conoscere gli altri arrestati e di aver agito legalmente, fotografando e catalogando i gioielli ricevuti e mettendo sempre i registri della sua attività a disposizione delle forze dell’ordine. Aveva negato qualsiasi coinvolgimento anche Edina Meszaros Ildico assistita da Salvatore Galleri. Gli altri imputati sono difesi dagli avvocati Claudio Mastandrea, Paolo Spano e Gabriela Pinna Nossai. (na.co.)

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