La Nuova Sardegna

Sassari

Diritto penale in classe all’Azuni

di Antonio Meloni
Diritto penale in classe all’Azuni

Dall’indagine al giudizio: lezione speciale del presidente del tribunale Fanile e dell’avvocato Conti

26 gennaio 2017
3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Dall'indagine al giudizio c’è un percorso lungo e tortuoso, vissuto spesso con grande sofferenza e altrettanta difficoltà a comprendere la logica di certi passaggi. Perché se è facile restare impigliati nelle maglie della giustizia, molto più complicato è venirne fuori sereni e, soprattutto, in tempi ragionevoli. Il sistema giuridico italiano, lo riconoscono anche gli addetti ai lavori, è imperfetto e spesso la realtà ricostruita nelle aule di giustizia è solo formale, funzionale, cioè, a una sentenza che è l'unica conclusione scontata di un procedimento in cui di scontato c'è davvero poco. Con parole semplici ed efficaci lo ha spiegato ieri mattina Pietro Fanile, presidente del Tribunale di Sassari, ai ragazzi del quarto anno dell'Azuni, riuniti nell'aula magna dell'istituto di via Rolando, durante un incontro dedicato alla legalità. Progetto fortemente voluto dal Comune che, grazie all'iniziativa di Mario Dossoni, garante per i detenuti, ha avviato una serie di incontri con gli studenti delle superiori, tracciando un programma che andrà avanti fino alla prossima primavera. L'intento è quello di sensibilizzare i ragazzi ai temi della legalità e della giustizia, non solo per renderli cittadini più consapevoli e informarli dei rischi, a cui, a volte inconsapevolmente, possono essere esposti, ma anche per creare dei momenti di riflessione su argomenti che faranno parte integrante del loro percorso di studi. Durante l'incontro è stato ricostruito l'itinerario, non sempre lineare, del processo penale, dal momento in cui il nome della persona “indagata” viene iscritto sul registro delle notizie di reato.

«Ciò che conta - ha spiegato Pietro Fanile - è comprendere che quel processo rappresenta comunque una garanzia, consapevoli del fatto che l'errore è sempre possibile perché il sistema di riferimento, come ogni attività umana, è imperfetto». Può capitare che il processo non riesca a dimostrare se una persona sia colpevole, o accertare la sua estraneità ai fatti che gli vengono contestati. Magari capita che un teste non sia attendibile oppure che un documento, anche dopo diverso tempo, possa rivelarsi falso. Verità storica e verità processuale non sempre coincidono, ma l'aspirazione massima di ogni uomo di legge è quella di provarci sempre e con ogni strumento consentito dal sistema. Al riguardo, l'avvocato gioca un ruolo delicato come assistente di quella persona che, colpevole o meno, non può mai rinunciare al diritto di difendersi. Giuseppe Conti, avvocato penalista, è ritornato più volte sui temi affrontati dal magistrato, ma ha anche suggerito ai ragazzi di leggere, non solo per arricchimento personale, ma anche per essere sempre informati e consapevoli dei potenziali risvolti di certe situazioni apparentemente banali. Toccante l'esperienza di un'ex detenuta che, non senza commozione, ha raccontato ai ragazzi la propria vicenda rimarcando il fatto che spesso situazioni banali prendono pieghe sbagliate e cariche di conseguenze drammatiche. L'incontro, coordinato da Luigi Canalis, insegnante di storia e filosofia del liceo Azuni, è stato preceduto dai saluti di Esmeralda Ughi, presidente del consiglio comunale.

In Primo Piano
Formazione avanzata

I segreti della scuola di Decimomannu che trasforma i piloti in imbattibili top gun

di Andrea Massidda
Le nostre iniziative