La Nuova Sardegna

Sassari

Il centro diventa famiglia e modello di integrazione

Il centro diventa famiglia e modello di integrazione

San Donato, scuola e residenti protagonisti dei percorsi di inclusione sociale A Palazzo Ducale la firma di un accordo che vale duecentomila euro di fondi Iti

07 febbraio 2017
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SASSARI. Realizzare, nell’arco di tre anni, percorsi di integrazione e inclusione sociale a favore di famiglie che presentano un carico educativo complesso. E farlo creando laboratori di educazione alla genitorialità e che dovranno dare vita a uno spazio di ascolto per genitori immigrati e sassaresi che, attraverso lo scambio culturale e il confronto fra modelli educativi diversi, aiutino i partecipanti a prendere consapevolezza delle proprie risorse affettive, cognitive e sociali.

Questo, e molto di più, è quanto prevede l’accordo di collaborazione siglato nella mattina di ieri tra il Comune e l’istituto comprensivo San Donato, che si conferma punta di diamante delle politiche di integrazione e inclusione attiva in città. A incontrarsi nella sala giunta di Palazzo Ducale il sindaco Nicola Sanna, l’assessora ai Servizi sociali e la dirigente della storica scuola di San Donato, Patrizia Mercuri, che hanno ufficialmente dato il via a un percorso di innovazione sociale. Alla firma era presente anche il dirigente del Settore Coesione sociale e pari opportunità Mario Mura. L’accordo si inserisce all’interno degli interventi territoriali integrati che prevedono l’avvio di iniziative flessibili e multidimensionali, in grado di prevenire il disagio e sostenere l’autonomia e l’inclusione sociale.

«L’intenzione strategica di questa azione - ha detto l’assessora Monica Spanedda - sta proprio nel coinvolgimento della popolazione fragile e a rischio di esclusione, residente nel quartiere di San Donato e del centro storico, in un più ampio progetto di riqualificazione di quella intera area. Si deve puntare - ha aggiunto - alla creazione di laboratori di apprendimento e condivisione quindi allo sviluppo di percorsi formativi e professionalizzanti capaci di creare valore e crescita sociale».

Per questi progetti a disposizione ci sono circa 200mila euro che saranno appunto finalizzati a creare laboratori di genitorialità, quindi avviare attività in grado di coinvolgere le famiglie più fragili costituendo un supporto e una risorsa per favorire percorsi di reale integrazione sociale. Un lavoro che dovrà essere svolto con gli insegnanti e gli organi collegiali della scuola e la fattiva partecipazione del “comitato dei genitori” che si creerà nei laboratori.

«I cittadini che partecipano alla realizzazione degli interventi territoriali integrati - ha sottolineato il sindaco Nicola Sanna - devono diventare attori principali dei cambiamenti del territorio, con attività orientate all’inserimento lavorativo. Proprio in questa logica d’intervento, si inserisce la promozione di una rete associativa, autogestita e stabile dei cittadini del quartiere che - ha concluso - si occupi di portare avanti iniziative sociali e di animazione dal basso».

La formazione del comitato dei genitori sarà, allora, un risultato a cui guardare da subito anche perché, ha sottolineato la dirigente scolastica Patrizia Mercuri, «sarà importante riuscire a incidere su tutti quelli che portano avanti quest’azione, perché solo vivendo il centro storico è possibile cambiarlo».

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