La Nuova Sardegna

Sassari

Sindaco e assessori, è scontro aperto

di Giovanni Bua
Sindaco e assessori, è scontro aperto

Marras conferma le dimissioni, seduta fiume della giunta ma senza alcun chiarimento. Oggi il consiglio comunale

07 febbraio 2017
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SASSARI. Oltre tre ore di giunta. Tutte dedicate al «confronto politico» tra il sindaco e i suoi assessori. E alla fine una road map tracciata da Nicola Sanna che sembra non soddisfare i compagni di governo, in primis gli ex fedelissimi Gianni Carbini e Monica Spanedda. Con la tensione che rimane alle stelle.

Era una bomba che covava sotto un millimetro di sabbia quella che è esplosa violenta venerdì, con le improvvise dimissioni di Alessio Marras da assessore al Bilancio. Dimissioni sulle quali l’agente Unipol, a un passo da una promozione importante, non tornerà indietro. A nulla è servito il weekend di pressing, a nulla gli inviti a tenere botta almeno un mese, il tempo di finire il documento di programmazione e mettere mano al Bilancio.

Marras saluta e se ne va. E lascia una voragine in giunta che porta alla luce un malessere che cova da tempo. Con gli assessori sempre più coesi e decisi ad affrontare a muso più o meno duro Nicola Sanna, chiedendogli il famoso «cambio di passo», fatto di maggiore collegialità nelle scelte e nella programmazione, ma anche di tante piccole e grandi modifiche nelle regole di ingaggio interne.

Modifiche su cui sembrava, in questo inizio d’anno potesse esserci un dialogo, anche perché molti pezzi del complicato puzzle delle priorità cittadine sembravano finalmente a un passo dall’andare a posto.

Poi la bomba Marras. E l’atteso faccia a faccia «definitivo» di ieri. Che di definitivo in realtà ha avuto ben poco. Tante parole, nessun accordo. Nemmeno sulla sostituzione dell’ex Ora Sì. Con gli altri assessori che hanno chiesto al sindaco di tenere per sè la delega del Bilancio, proprio per poter essere lo “snodo” di tutte le partite aperte. E Nicola Sanna che ha risposto con un determinato e irremovibile no. Facendo, pare, anche il nome dell’assessore che prenderà il posto del dimissionario Marras, che verrà nominato entro venerdì.

Carica questa assolutamente in «quota Sanna», e che di fatto nessuna area del Pd ha reclamato (anche perché il partito, almeno per ora, rimane ad aspettare sul bordo del fiume). Ma che gli assessori speravano fosse messa a disposizione come primo atto del disgelo.

E invece, dopo oltre tre ore, il gelo è calato profondo. Con gli uomini vicini al sindaco che bollano come, a esser buoni, ingeneroso il tentativo di far passare per deficitari questi due anni e mezzo di mandato, soprattutto perché portato avanti da membri influenti del governo cittadino, dal primo momento nella stanza dei bottoni. E Sanna che rivendica di aver seguito la stella polare del programma senza discostarsi mai di un millimetro.

I “ribelli” parlano invece di un rapporto che si è incrinato, prima con la città, poi con gli assessori. Infine con i fedelissimi. A causa dell’eccessivo accentramento messo in atto da un sindaco «solo al comando».

Panni sporchi che si pensava di poter lavare in famiglia. Ma che ora sventolano dalle finestre di Palazzo Ducale. A testimoniare l’apertura dell’ennesima crisi, che non potrà che rallentare la marcia di una macchina che, tra uno scossone e l’altro, cammina. Ma mai ha potuto, libera da freni, provare a inziare a correre.

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