La Nuova Sardegna

Sassari

Rifiuti, demolizioni e bonifiche la commissione convoca Eph

di Gianni Bazzoni
Rifiuti, demolizioni e bonifiche la commissione convoca Eph

Palazzo Ducale vuole vederci chiaro su quello che sta accadendo nella centrale di Fiume Santo Non sono mai partiti i lavori per rimuovere i vecchi gruppi 1 e 2 e le imprese sarde sono rimaste fuori

28 febbraio 2017
3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Il ciclo dei rifiuti e l’annosa questione della demolizione dei vecchi gruppi 1 e 2, oltre al piano delle bonifiche ambientali di un sito che - a quanto pare - continua ad avere troppi segreti per il territorio.

La commissione Ambiente del Comune di Sassari ha deciso di vederci chiaro in quell’angolo tra la spiaggia, il mare e lo stagno e per questo l’organismo presieduto da Valeria Fadda ha fissato per oggi - alle 8,30 a Palazzo Ducale - un incontro il il dirigente del settore Ambiente della Provincia Antonio Zara.

«Il tema dello smaltimento dei rifiuti e delle attività di decommissioning a Fiume Santo è particolarmente delicato – ha detto Valeria Fadda – e come Commissione vogliamo approfondire ogni aspetto con chi ha la competenza specifica per il monitoraggio continuo della situazione».

L’approccio finora è stato piuttosto prudente, anche perché nel frattempo c’è stato il passaggio della proprietà della centrale dalla multinazionale tedesca E.On ai cechi di Eph.

«Sulle questioni legate alle attività della centrale – ha sottolineato il presidente della VI Commissione – abbiamo già dedicato numerose riunioni, non ultima quella che ci ha portato a effettuare un sopralluogo negli impianti di Fiume Santo. In quell’occasione – prosegue Fadda – è emersa la necessità di ottenere ulteriori chiarimenti sugli interventi di bonifica dei gruppi 1 e 2. E riguardo questo specifico aspetto è già prevista un’audizione con EP Produzione che servirà per avere notizie certe sulle modalità di demolizione e sul crono programma dei lavori». L’obiettivo, però, è anche quello di avere un quadro chiaro sullo smaltimento dei rifiuti, «sia quelli prodotti nelle attività quotidiane della centrale, sia quelli che invece verranno prodotti con gli interventi di demolizione e bonifica. Per questo motivo – conclude Valeria Fadda - riteniamo l’audizione con il dirigente del settore ambiente della Provincia importante anche in vista della successiva riunione con i dirigenti della centrale».

In effetti, il panorama è tutt’altro che chiaro. E nonostante il tema sia di particolare importanza (per gli aspetti del lavoro, della tutela ambientale e della salute pubblica) al momento continuano a mancare troppi elementi di conoscenza e certezza su modalità e tempi di attuazione degli interventi.

Sui due gruppi obsoleti e inquinanti destinati alla demolizione gira - ormai da tempo - una mezza verità, perché si parla tanto delle bonifiche e della rimozione dei vecchi impianti, ma stranamente i lavori non sono mai entrati nel vivo. L’ha denunciato di recente Massimiliano Muretti della segreteria confederale di Sassari della Cgil. E anche le aziende sarde che avrebbero dovuto avere un ruolo negli interventi sono rimaste fuori. Resta una domanda di fondo: perché le demolizioni non si fanno? Un confronto reale tra le istituzioni competenti e la multinazionale Eph potrebbe portare almeno un po’ di chiarezza.

Incarichi vacanti

Sanità nel baratro: nell’isola mancano 544 medici di famiglia

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative