La Nuova Sardegna

Sassari

Emancipazione femminile attraverso la moda

Emancipazione femminile attraverso la moda

In occasione della ricorrenza dell’8 Marzo, il Liceo Spano organizza un convegno sugli abiti femminili

03 marzo 2017
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SASSARI. In occasione degli eventi e delle iniziative culturali relative alla Giornata Internazionale della Donna, martedì 7 marzo alle 11.30, il Liceo Scientifico Spano di Sassari ospiterà il saggista Fabrizio Casu, per presentare il suo ultimo libro “Il lungo viaggio di una chemise”. L’opera individua un abito iconico come chiave di lettura di un’epoca complessa e transitoria (il passaggio dall’Ancien Régime al “Secolo Borghese”), ma soprattutto fa dell’interdisciplinarietà il suo fiore all’occhiello mescolando insieme generi letterari (saggio, biografia) e tematici (arte, costume, sociologia, moda, filosofia, storia). L’appuntamento è volutamente concomitante con l’8 marzo per sottolineare fortissimamente il ruolo sociale e l’apporto culturale della donna nei secoli. Il saggio infatti evidenzia una fase breve ma significativa di grande emancipazione femminile che nel Secolo dei Lumi si esplica attraverso l’affrancamento dalle gabbie fisiche (i corsetti) e sociali (il ruolo tradizionale della donna).

Al saluto di apertura della dirigente scolastica, Maria Paola Curreli, seguirà l'introduzione della docente Silvia Pintus, mentre Fabrizio Casu illustrerà il suo lavoro attraverso la proiezione commentata di immagini tratte dalla pittura anglo-francese fra XVIII e XIX secolo.

L’opera. Semplice e sciolta come una tunica, la chemise “nasce” sotto il segno della modernità più radicale: essa promuove la simbiosi fra corpo ed abito e, con la sua immacolata innocenza, cancella gli artifici e le costrizioni della moda rococò. Maria Antonietta, l’ultima regina di Francia, se ne innamora follemente: la indossa nella privacy fiabesca del Petit Trianon, la impone come dresscode delle sue “fêtes champêtres” e ne lancia la tendenza attraverso lo scandaloso ritratto di Vigée Lebrun. Ma sono soprattutto le Merveilleuses del Direttorio a farne una moda globale (e trasversale): essa interpreta alla perfezione la nuova sensibilità neoclassica e soprattutto sta bene a tutte le donne. Questo indumento attraversa i continenti (dall’Europa all'America) e le stagioni politiche (dall'Ancien regime all’Impero napoleonico), ma il suo viaggio è prima di tutto concettuale: da capo di biancheria ad abito formale; dal mondo infantile al guardaroba adulto; da divisa elitaria a fenomeno di massa.

In una fase di transizione brevissima ma densa di cambiamenti, essa riassume esteticamente tutte le istanze culturali che incontra nel suo cammino e diventa significativamente lo spartiacque fra il vecchio mondo fino ad allora conosciuto e quello nuovo, edificato sulle ceneri della Rivoluzione.

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