La Nuova Sardegna

Sassari

Sassari, sequestrato un cimitero abusivo di auto

di Luigi Soriga
Sassari, sequestrato un cimitero abusivo di auto

All’interno di un cortile erano stati stoccati 127 veicoli: le vetture venivano smembrate e talvolta abbandonate nell’agro

07 marzo 2017
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SASSARI. Il cimitero di auto riposa in pace all’inizio di via De Martini. Un muro alto tre metri blinda l’ampio cortile, un cancello di ferro protegge dai curiosi. Un pitbull, un dogo argentino e altri tre o quattro cani liberi fanno la guardia. Solo le ortofoto di Google Maps si affacciano e ficcano il naso nella privacy di questo deposito abusivo di veicoli. Ieri per la prima volta anche i vigili urbani hanno spalancato le porte, fatto decollare il drone con la telecamera, censito 127 vetture, denunciato i titolari e poi sigillato tutto con i nastri della Procura.

Le indagini. Il primo tassello risale all’estate del 2016. Alcuni residenti della strada vicinale Taniga Brusco presentano al comando della polizia municipale un esposto, per la presenza di una discarica a cielo aperto. Gli agenti fanno un sopralluogo e trovano due veicoli sezionati in sei parti: il numero di telaio naturalmente era stato rimosso. Qualche settimana dopo una segnalazione in un terreno quasi inaccessibile a Scala di Giocca: questa volta a essere tagliata in più parti è una Bmw. Il numero del telaio, anche in questo caso, è cancellato. Poi i vigili del nucleo ambientale scoprono altre carcasse nella strada vicinale Sant’Orsola: la mano del demolitore sembra essere la stessa. Infine arriva la svolta: viene ritrovata una utilitaria nella strada 50 di Predda Niedda. Lo smembratore seriale di vetture sembra essere il medesimo, ma questa volta ha dimenticato di far sparire il numero di telaio. Gli agenti fanno una ricerca negli archivi e risalgono al proprietario del veicolo. Il quale, una volta contattato, cade dalle nuvole: «Ma come fatta a pezzi e gettata in un terreno? Io ho consegnato la mia auto nelle mani di una ditta, che mi aveva assicurato che l’avrebbe regolarmente smaltita».

Gli appostamenti. I vigili allora per alcune settimane si appostano e tengono sotto controllo l’ingresso di via De Martini. Verificano che di buon mattino due persone entrano, e poi puntualmente vanno via dopo diverse ore di lavoro. Il comandante Gianni Serra fa richiesta al pubblico ministero Cristina Carunchio e ottiene l’autorizzazione per il blitz a Li Punti, e per aprire il cancello.

Il blitz. Lo scenario sembra quello di uno sfasciacarrozze: 127 veicoli accatastati, berline, ammiraglie, utilitarie, furgoni, motori, olii esausti e poi impianti di condizionamento, frigoriferi. Accanto allo spiazzo c’è anche un capannone e una serie di locali con copertura in amianto. Le auto venivano lavorate e sezionate all’interno di quei locali. Come poi 127 veicoli siano finiti lì dentro ancora è un mistero: ora ai vigili urbani spetta il complicato compito di ricostruire la storia di ogni singolo veicolo. Alcuni dei quali, tra l’altro, hanno ancora appiccicata la targa, e questa non è certo una notizia confortante per i rispettivi proprietari. Significa infatti che la radiazione non è mai avvenuta, e che Equitalia ha continuato ad emettere le cartelle sui bolli.

L’inquinamento. La ditta che dalla scorsa estate ha preso in affitto quell’enorme cortile, in realtà dovrebbe occuparsi esclusivamente di soccorso stradale per vetture in panne: ma una volta prestato il servizio, la vettura trasportata dovrebbe essere parcheggiata in depositi autorizzati. E non è il caso di via De Martini. Un terreno registrato con una categoria catastale F2, modificata nel 2014: classifica edifici diroccati e fatiscenti, immobili con notevole livello di degrado inadatti a divenire abitabili anche con interventi di manutenzione straordinaria. Per questo il reato contestato è quello di gestione illecita di rifiuti per il quale è previsto l’arresto da tre mesi a un anno e un’ammenda fino a 26mila euro se si tratta di inquinanti pericolosi.

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