La Nuova Sardegna

Sassari

Casa protetta ai privati, Ugl sul piede di guerra

di Barbara Mastino
Casa protetta ai privati, Ugl sul piede di guerra

Protesta contro la decisione della giunta di dismettere la struttura d’accoglienza «Decisione unilaterale e inaccettabile, che porta l’assistenza indietro di 10 anni»

10 marzo 2017
2 MINUTI DI LETTURA





OZIERI. Stato di agitazione proclamato dal sindacato Ugl Sanità in seguito alla decisione della giunta comunale di Ozieri di affidare a una gestione privata la casa di accoglienza (ex casa protetta) Clemenza e Giuseppe Pietri.

Lo proclama in una nota la segretaria territoriale di Sassari Antonella Tedde, che chiama alla protesta tutti i lavoratori e le lavoratrici della struttura. La notizia della decisione della giunta, che risale a qualche giorno fa, come c’era da aspettarsi, è stata accolta con estremo disappunto dai lavoratori e dal sindacato.

Ciò soprattutto perché, come si legge in una nota della segretaria Antonella Tedde, «l’amministrazione della società in house Prometeo che gestisce la casa protetta e l’amministrazione comunale hanno pubblicato il bando di assegnazione a privati della struttura sul sito del comune di Ozieri senza consultare la Ugl e, cosa ben più grave, omettendo di informare i lavoratori, che si sono visti esternalizzare in un bando con scadenza 5 aprile senza aver idea di ciò che stava capitando».

In buona sostanza, la segreteria dell’Ugl lamenta, oltre che l’opportunità della decisione in sé, il fatto che essa sia stata presa senza consultare i lavoratori e il sindacato e, oltretutto, non comunicata se non indirettamente tramite l’albo comunale e la stampa.

«Lo stato di agitazione - dice quindi Antonella Tedde - è un atto dovuto e doveroso per rivendicare da parte dei lavoratori il diritto di essere informati sul futuro dei posti di lavoro, sulle reali motivazioni che hanno portato ad intraprendere una strada che di fatto ci riporta indietro di una decina di anni, periodo in cui i servizi sociali erano gestiti dalle cooperative».

L’inquadramento dei lavoratori nella Prometeo avrebbe dovuto infatti superare il sistema dell’affidamento a privati, ma negli anni (come si è visto due anni con il rischio di esternalizzazione dell’asilo nido, gestito sempre da Prometeo) tale sistema ha dimostrato evidentemente delle falle. Sui posti di lavoro, va ricordato, si è pronunciato all’annuncio della dismissione l’assessore ai Servizi Sociali Gigi Sarobba, che aveva assicurato che nessun posto di lavoro sarebbe stato perso. Una rassicurazione che però non basta all’Ugl. «A nulla sono valse - dice infatti la segretaria Antonella Tedde - le esternazioni dell’assessore ai servizi sociali Sarobba, che ha alimentato l’incertezza non solo dei lavoratori ma anche degli ospiti della struttura che non riescono di fatto a realizzare se questo passo dell’amministrazione porta ad un futuro incerto anche per la loro permanenza nella struttura». La richiesta è pertanto quella di «un incontro urgente con l’amministrazione comunale e la società di gestione».

Incarichi vacanti

Sanità nel baratro: nell’isola mancano 544 medici di famiglia

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative