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Sassari

Sassari, a Santa Maria di Pisa asfalto devastato, buche e giardini nel degrado

Sassari, a Santa Maria di Pisa asfalto devastato, buche e giardini nel degrado

Un comitato spontaneo ha raccolto 600 firme da presentare a Palazzo Ducale. La chiesa è un riferimento: la Caritas assiste 150 famiglie e paga gas e bollette

19 marzo 2017
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SASSARI. Un punto di riferimento per il quartiere è senza dubbio la Chiesa di Santa Maria Bambina. E don Gavino Sini, ormai da decenni oltre a nutrire le anime, ormai sfama anche parecchie bocche. «La nostra sede Caritas assiste 150 famiglie. C’è una disoccupazione impressionante, c’è l’abitudine all’assistenzialismo difficile da scardinare, noi non facciamo altro che pagare bombole del gas e bollette». Ma è una minuscola ciambella in una mare di disagio. E i problemi nascono innanzitutto per la cronica mancanza di servizi di Santa Maria di Pisa: una farmacia, una tabaccheria, qualche market, una macelleria non possono bastare per le esigenze di una comunità di 5500 persone. E per far sentire la voce di un quartiere emarginato, sta nascendo un Comitato di quartiere.

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Uno dei promotori è Gian Mario Sini: «In appena due settimane abbiamo raccolto 600 firme da portare in Comune. Le richieste sono del tutto basilari: a cominciare da una minima attenzione da parte delle istituzioni, chiediamo una maggiore pulizia delle aree verdi e delle strade. Se alcuni giardini sono in ordine, lo si deve alla cura dei residenti. E guarda caso quelle aiuole sono rispettate e mai danneggiate. Il Comune e Area dovrebbero attivarsi». I grandi spazi verdi, o gli spiazzi in cemento, o i parcheggi sono il piccolo privilegio di questa parte di città.

«Ma l’asfalto in molti punti non viene rifatto dagli anni Ottanta, nella zona di via Perosi ci sono buche e voragini. E poi non esistono zone attrezzate per i bambini, e i pochi parchi realizzati sono in stato di degrado». E infatti è difficile vedere un ragazzino in giro, o anche giocare nell’infinità di cortili disponibili. Fuggono tutti da Santa Maria di Pisa, passano il tempo in altre zone della città. Qualcuno fa sport, ma non tutti si possono permettere 50 euro al mese per fare calcio e basket in una squadra. «Ci sono giovani intelligenti, il livello culturale si è innalzato. Ma la dispersione scolastica è sempre elevata, per mancanza di risorse economiche. L’università è un lusso per pochissimi».

L’altro enorme disagio sono i collegamenti: «Sirio è stato una manna dal cielo, ma la domenica non funziona, e alle 21 sospende le corse. Da quel momento siamo isolati. Anche la stazione della metropolitana è priva di servizi, non esiste un bagno, un punto ristoro, attorno è solo erbacce. E per chi arriva, Santa Maria di Pisa si offre esattamente con questa immagine di abbandono».

Poi non c’è un pediatra, un cardiologo, un presidio dove fare le vaccinazioni. E lo spaccio sembra faccia parte dell’arredo urbano: «Anche le forze dell’ordine pare ci abbiano fatto l’abitudine. C’è una rassegnazione disarmante». Contro questa resa il Comitato e i residenti vogliono combattere. Non ci stanno ad assistere impassibili alla morte del quartiere. (lu.so.)

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