La Nuova Sardegna

Sassari

la vicenda legale

Il Comune non risponde sul caso “Arboriamar”

Il Comune non risponde sul caso “Arboriamar”

SORSO. Un braccio di ferro legale durato vent’anni che lascia il Comune a bocca asciutta. La Corte di cassazione ha bocciato il ricorso presentato dall’amministrazione comunale nei confronti della...

28 marzo 2017
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SORSO. Un braccio di ferro legale durato vent’anni che lascia il Comune a bocca asciutta. La Corte di cassazione ha bocciato il ricorso presentato dall’amministrazione comunale nei confronti della Liguria Assicurazioni per il pagamento di una cartella esattoriale di 132 milioni di vecchie lire. Al centro della contesa gli oneri di urbanizzazione, i costi di costruzione e le relative sanzioni della coop Arboriamar, che negli anni ’90 costruì l’omonimo residence immerso nella pineta di Sorso. Ieri mattina la spinosa questione è arrivata sui banchi del consiglio comunale con un’interpellanza presentata dal vicecapogruppo del Pd, Michele Roggio, che ha chiesto conto delle implicazioni per l’ente. Stringata replica da parte dell’assessora Marivanna Pulino: «La vicenda è in fase di studio per valutare le azioni conseguenti. Le faremo sapere».

La battaglia legale iniziò nel 1996, quando la Liguria portò il Comune in tribunale per impugnare una cartella esattoriale, notificata dall’allora Bps riscossioni, di circa 132 milioni di vecchie lire. In particolare, il Comune aveva applicato una serie di sanzioni per il mancato pagamento degli oneri di urbanizzazione e dei costi di costruzione da parte della coop. E siccome la compagnia assicuratrice prestava la garanzia fideiussoria, era stata chiamata a coprire il pagamento. Nel 2007 il Tribunale di Sassari diede ragione al Comune rigettando le richieste della Liguria, che però presentò subito ricorso. Qualche anno più tardi, nel 2013, la sentenza è stata riformata dalla Corte di appello di Sassari. In particolare, i giudici hanno rilevato che nonostante in base alle ingiunzioni di pagamento inviate alla Liguria risulti la volontà del Comune di chiedere il pagamento degli oneri di urbanizzazione non tempestivamente versati dalla coop, e a quest’ultima l’importo delle sanzioni, la società di riscossione ha invece fatto il contrario (secondo i giudici sbagliando): ha chiesto alla Liguria il pagamento delle sanzioni e alla cooperativa quello degli oneri concessori, che tra l’altro nel frattempo erano stati saldati. La Corte di appello ha quindi dichiarato nulla la cartella esattoriale. A quel punto - siamo nel 2014 - il Comune ricorre in Cassazione per tentare di ritornare al verdetto favorevole in primo grado. E la Terza sezione civile della Corte di Cassazione, con la sentenza numero 2363 del 2017, in sostanza conferma in toto la sentenza di appello, rigettando il ricorso e confermando la nullità della cartella esattoriale.

La Corte ha inoltre bocciato il ricorso incidentale presentato dalla Liguria, che tentava di far dichiarare estinta l’obbligazione a prestare la garanzia per conto della coop Arboriamar. (s.s.)

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