La Nuova Sardegna

Sassari

Sanna: «Pronto ad azzerare la giunta»

di Giovanni Bua
Sanna: «Pronto ad azzerare la giunta»

Il sindaco rilancia: «Farò tutti i passi necessari per chiudere la crisi». Ma senza appoggio totale saranno dimissioni

28 marzo 2017
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SASSARI. Pronto a cambiare marcia, direzione e stile, pur di poter continuare (o iniziare) a correre. Spariglia le carte il sindaco Nicola Sanna, e cala sul tavolo dell’assembleina Pd (spostata in corso di giornata nella sede “spissiana” di Luna e Sole) la sua briscola: un intervento di cinque cartelle, fitto di ammissioni di colpa e aperture alle critiche, promesse di maggior dialogo e inviti alla sincera comunicazione, idee su diverse organizzazioni di lavoro e comunicazione, ed elenchi di cose da fare subito, senza però dimenticare il «sogno comune».

Parole, tante, con dentro un paio di diretti, che lasciano senza fiato chi aveva già deciso per il “rosolamento lento”. Il primo: disponibilità totale (è la prima volta in due anni e mezzo di crisi) ad azzerare la giunta e ricostruirla insieme. Il secondo: nessuna pretesa sulla candidatura a sindaco per un secondo mandato (di fatto di prassi per le cariche apicali del Pd), da discutere più avanti e comunque da riconquistare sul campo. Il tutto a un’unica condizione: appoggio fino alla scadenza naturale della consiliatura nel 2019. Con tutte le correnti del partito, comprese quelle che hanno “scatenato l’inferno”, che ci devono mettere faccia e assessori.

In caso contrario il sindaco ha già in tasca la lettera di dimissioni. Da tenere “carica” sul tavolo per venti giorni, rovesciando completamente sul Pd l’onere della conclusione o meno della crisi. E comunque sbarrando la strada maestra per alcuni: Sanna ancora in sella a vacillare per qualche settimana e poi, chiusa la finestra elettorale, commissariamento del Comune fino al 2018. Un’ipotesi che il sindaco non vuole prendere nemmeno in considerazione, pronto a far saltare il tavolo se le risposte del partito non saranno abbastanza rapide e convincenti.

Questo il succo di una riunione iniziata tardi (poco prima della 20) e finita dopo un paio d’ore. Con un comunicato congiunto di «sintesi positiva» atteso a stretto giro di posta.

Riunione arrivata dopo l’ennesima giornata di lavoro e di passione. Prima giunta politica di mattina, poi riunione informale di maggioranza nel pomeriggio, a presentare quel bilancio che rimarrà pratica chiusa fino a quando non ci sarà l’accordo, per evitare che si trasformi terreno di scontri, sgambetti e rese dei conti.

L’ordine però nel mentre è andare avanti, come dimostra la giunta monstre da oltre 20 delibere di venerdì scorso. O il consiglio di oggi, che si annuncia tranquillo (gli unici fuochi di artificio dovrebbero arrivare da un atteso intervento di Tonino Falchi). Con il M5S che farà la conta delle firme nella sua mozione di sfiducia (si è aggiunto Nicola Lucchi ma l’obiettivo non è stato raggiunto) e la maggioranza che porterà a casa un altro paio di pratiche, aspettando di capire cosa succederà. Con la crisi che sembra rientrata, ma la quadra sui nomi che è tutta da trovare. Quel che è certo è che il dado è tratto. E che Sanna sembra davvero pronto a cambiare passo, anche se questo volesse dire dirigersi a gran velocità verso le elezioni.

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