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Un disagio giovanile ancora recuperabile

Un disagio giovanile ancora recuperabile

ITTIRI. «Non mi sento di chiamarla delinquenza o teppismo. Preferisco definirla una situazione di disagio che siamo ancora in tempo a recuperare». Il sindaco di Ittiri Antonio Sau è preoccupato ma...

28 marzo 2017
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ITTIRI. «Non mi sento di chiamarla delinquenza o teppismo. Preferisco definirla una situazione di disagio che siamo ancora in tempo a recuperare». Il sindaco di Ittiri Antonio Sau è preoccupato ma ottimista. Ha fatto intensificare il pattugliamento da parte dei barracelli, ha intenzione di confrontarsi con i genitori dei ragazzi. «Non credo si tratti di soggetti pericolosi. Non è gente che ruba, per fortuna ancora non ci sono stati episodi di violenza. In loro però vedo tanta irresponsabilità e talvolta del malessere familiare che poi si riflette nei loro atteggiamenti aggressivi. Non si rendono conto di quanto possano essere pesanti le conseguenze dei loro stupidi raid. C’è troppa poca scolarizzazione, sono ragazzi un po’ abbandonati a loro stessi, non sufficientemente marcati stretti dai familiari. Si divertono prendendo in giro gli elementi più deboli, e non si rendono conto che questo si chiama bullismo e che è una cosa estremamente serie. Il loro è un percorso di vita cominciato col piede sbagliato, ma che può essere reindirizzato. E proveremo ad agire in questo modo, prima ancora di adottare dei provvedimenti ben più incisivi». (lu.so.)

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