La Nuova Sardegna

Sassari

La famiglia in difficoltà diventa un problema per il padrone di casa

Ho ereditato un appartamento abitato da una famiglia con tre figli piccoli (anni 6, 3, 1) con regolare contratto di affitto. Da circa due anni non pagano più il canone in quanto le loro condizioni...

12 aprile 2017
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Ho ereditato un appartamento abitato da una famiglia con tre figli piccoli (anni 6, 3, 1) con regolare contratto di affitto. Da circa due anni non pagano più il canone in quanto le loro condizioni economiche non glielo consentono. Ho inviato una lettera di sfratto senza nessun risultato. I servizi sociali del Comune, a cui si sono rivolti più volte per avere un aiuto, hanno risposto che non hanno risorse. Quindi mi trovo, come privato cittadino, a dovere assolvere il compito di assistenza sociale che ritengo sia di competenza esclusiva dei servizi sociali del Comune. Considerato il lungo periodo di morosità, come posso fare per rientrare in possesso del mio immobile?

L’emergenza abitativa è una delle più evidenti conseguenze della crisi economica che, ormai da tempo, affligge molte famiglie. La problematica esposta verrà affrontata sotto il profilo giuridico indipendentemente dagli ovvi e sacrosanti accorgimenti di buon senso. La legge prevede una procedura a tutela del locatore che non riceve i pagamenti dei canoni di locazione: l’art. 663 cod. proc. civ. disciplina l’atto di intimazione di sfratto e contestuale citazione per la convalida. In questo modo, attraverso le vie giudiziarie, si ottiene l’ordinanza di rilascio dell’immobile con l’apposizione della formula esecutiva idonea a realizzare l’obbligo di lasciare l’appartamento. Nel caso rappresentato la morosità si protrae da circa due anni, il contratto di locazione si assume essere regolare e registrato ed è stata già inviata una lettera con cui si chiedeva il rilascio dell’immobile. Esistono pertanto tutti gli elementi per ricorrere alla procedura di sfratto appena descritta e ottenere dal giudice, previo accertamento del caso concreto, il provvedimento di convalida.

La presenza di tre figli minori rende naturalmente più delicata la fase esecutiva dal momento che devono essere tutelati in maniera adeguata i diritti dei fanciulli. A seguito di un’ordinanza di sfratto emessa dal giudice, pare a dir poco doveroso l’intervento dei servizi sociali o per trovare una sistemazione alla famiglia oppure per farsi carico del canone di locazione. Quindi, se da un lato la procedura consente di ottenere un provvedimento idoneo a far rilasciare l’immobile dagli inquilini morosi sarà necessario contemperare le esigenze dei minori e le ineliminabili cautele in fase di esecuzione.(Avv. Giuseppe Bassu)

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