La Nuova Sardegna

Sassari

Pesca del tonno, i sardi tagliati fuori dalle licenze

Pesca del tonno, i sardi tagliati fuori dalle licenze

Gianni Pintus (Agci): «Nessun rispetto, è uno scandalo che si perpetua nel tempo». Proposto ricorso al presidente Mattarella. Chiesto pieno sostegno dalla Regione

16 aprile 2017
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SASSARI. Non c’è rispetto per la Sardegna e per i lavoratori, compresi quelli del mare che pure hanno una tradizione consolidata e una storia importante. Nei giorni scorsi è stato pubblicato il nuovo decreto sulla campagna di pesca al tonno rosso 2017 e - ancora una volta - la Sardegna è stata esclusa . Non può pescare il pregiato pesce.

«É uno scandalo – ha denunciato Gianni Pintus, responsabile provinciale Pesca di Agci- Agrital Sardegna della Federazione di Sassari – non sono state recepite le indicazioni che il Parlamento europeo prima (con l’emendamento Briano) e il Consiglio congiuntamente al Parlamento europeo dopo - con il Regolamento 1627/2016 - avevano sollecitato. E cioè della previsione, nella suddivisione del contingente assegnato ad ogni stato membro, di suddividere le quote in modo equo e soprattutto in favore della pesca artigianale. Anche con nuove autorizzazioni di pesca».

Non c’è niente da fare, quindi. Ancora una volta la Sardegna rimane esclusa dalla ripartizione nonostante costituisca la seconda flotta da pesca artigianale e i suoi mari siano ricchi della “risorsa tonno”.

«La responsabilità politica è del sottosegretario con delega alla pesca Castiglione con il benestare del ministro Martina – ha detto ancora Gianni Pintus –. Dietro ai tecnicismi del decreto si cela, infatti, solo il mantenimento di posizioni privilegiate delle solite 42 barche autorizzate da 8 anni che hanno visto più che raddoppiata la loro quota individuale. Ed è bene ricordare che si tratta di barche siciliane e campane». La protesta dei pescatori, comunque, non si ferma. «Serve un’ azione coordinata fra le istituzioni locali e i parlamentari sardi – ha rimarcacto Gianni Pintus – che in questi anni hanno fatto un puntiglioso lavoro con interrogazioni, mozioni e emendamenti. Chiediamo al presidente Francesco Pigliaru e all’assemblea regionale un intervento forte. Occorre riprendere il percorso dell’assessore Falchi, alzare la voce con il Governo nazionale per richiedere la concessione di nuove licenze da pesca per il tonno rosso in favore delle marinerie sarde e di quelle regioni finora escluse».

La prima proposta è quella di un immediato ricorso al presidente della Repubblica, impugnando un decreto che “formalmente” sembra regolare «ma politicamente ricalca le esigenze delle lobbies storiche che governano il tonno rosso. E la stessa situazione egemonica si sta profilando per il pesce spada , poi toccherà al pesce azzurro e alle altre specie dei nostri mari. La Sardegna rischia di venire tagliata fuori dallaproduzione ittica di pesce selvatico se la Regione non chiede un trattamento su base regionale delle varie normative che l’Europa ci impone ma che l’Italia, come sempre, interpreta favorendo sempre le solite due o tre regioni. (g.b.)

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