La Nuova Sardegna

Sassari

Giovanni Fiori canta l’amore per la terra

Giovanni Fiori canta l’amore per la terra

Grande partecipazione a Ittiri alla presentazione del suo primo romanzo in limba “Sas Primas Abbas”

18 aprile 2017
2 MINUTI DI LETTURA





ITTIRI. C’era tutta la sua Ittiri, quella che il Teatro Comunale di via XXV Luglio ha potuto contenere ad incontrare uno dei suoi figli più insigni e che meglio di tutti ha interpretato e raccontato il suo amato paese. Giovanni Fiori è ritornato a “Bonifaghe” nome che l’autore di “Sas Primas Abbas” usa per definire Ittiri, il paese che lui racconta nel suo primo romanzo in “limba”.

La grandiosità dell’opera, che nell’intervento del poeta Antonello Bazzu, è stata definita una “pietra miliare” della letteratura sarda”, è stata, minuziosamente analizzata nella sua “unicità”dallo scrittore Salvatore Patatu, analizzata nella sua “unicità”. Fiori nel suo romanzo, oltre a descrivere, con un nuovo metodo narrativo, in una originale prospettiva spazio-tempo, gli avvenimenti – molti dei quali lo hanno visto attento e critico spettatore –, riesce a dar forma e sembianze ai personaggi, tanto che il lettore sembra vederli “dal vivo”, uscire dalle pagine del libro. «Fiori – ha commentato Patatu, è consapevole e onniscente del suo narrare, ha la perfetta percezione e misura di quanto trasmette al lettore e rende tangibile la sensazione che leggere è come sognare. Le sue origini contadine Fiori le mostra con orgoglio di appartenenza e con “sacralità”, rispetto e “devozione” per la terra, dove avvengono i fenomeni “produttivi” che fanno marcire il grano, dopo la semina, per dare vita ad una continuità produttiva». Il rapporto con la terra è per Fiori elemento primario e imprescindibile della vita nei campi, che l'autore descrive con impareggiabile ricchezza di particolari.

Nelle parole del sindaco di Ittiri, Antonio Sau, si è letta la stima, l’orgoglio e l’affetto di avere un figlio di siffatto spessore che ha il grande merito di consegnare, intatto, alle nuove generazioni, una terra ricca di umanità, di laicità caritatevole e di dignità per il mondo del lavoro del quale l'autore del romanzo è stato uno strenuo difensore attraverso il sindacato, nelle cui fila ha militato per tanti anni, in momenti particolarmente difficili. Toccanti e coinvolgenti le letture di alcuni episodi descritti dall’autore nel suo libro da parte dall’attrice Clara Farina che, catturata l’attenzione dello spettatore lo ha introdotto, con toni misurati e adeguati, nel contesto narrativo per poi “folgorarlo” con pause ed espressioni da vera musa della lingua sarda. Non meno interessanti le valutazioni dell’editore Salvatore Ligios che ha invitato tutti a leggere il libro, uno spaccato, unico e impareggiabile, della società sarda. Perché Giovanni Fiori, ha sottolineato Ligios, è un bene non anche dell’Italia e dell’Europa. Ha condotto la serata la poetessa Anna Cristina Serra.

Vincenzo Masia

Comune

Sassari, terremoto politico in giunta: fuori l’ex M5S Laura Useri

Le nostre iniziative