La Nuova Sardegna

Sassari

Sassari, infortunio sul lavoro: vigile del fuoco risarcito dopo 10 anni

di Giovanni Bua
Sassari, infortunio sul lavoro: vigile del fuoco risarcito dopo 10 anni

Il Tar dà ragione al pompiere sassarese contro il Ministero La sua frattura non “valeva” perché non era nelle tabelle

25 aprile 2017
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SASSARI. Dieci anni per ottenere il dovuto indennizzo per un infortunio occorso durante l’attività di servizio. Che, nonostante fosse stato confermato dalle visite mediche, non era però compreso nelle tabelle e dunque non poteva, almeno secondo il ministero dell’Interno, essere risarcito. A vivere la surreale vicenda un capo reparto dei vigili del fuoco di Sassari, che il 26 marzo del 2006 si fratturò la base del V metatarso del piede sinistro e del cuboide sinistro durante la sua normale (per quanto lo possa essere quella di un vigile del fuoco) attività di servizio.

Infortunio riconosciuto dalle commissioni sanitarie preposte ai controlli, con il ministero che però, al momento di liquidare il dovuto indennizzo, si tira indietro, sostenendo che la frattura diagnosticata non era «ascrivibile ad alcuna categoria» di quelle contenute nel Dpr 686 del 1957.

Una posizione contestata immediatamente dal legale del vigile del fuoco, che chiedeva che l’infermità non espressamente prevista fosse equiparata a una sostanzialmente equivalente. Criterio per altro previsto, oltre che dal buon senso, anche dallo stesso Dpr citato dal ministero.

Logica e buon senso però non sempre entrano nelle scelte della pubblica amministrazione, con il ministero che decide di resistere, e la causa dello stimatissimo capo reparto dei vigili del fuoco di Sassari che fa avanti per ben dieci anni. Con l’avvocato del vigile del fuoco che alla fine riesce nel miracolo, in una relazione medico-legale di parte, di certificare che i postumi dell’infermità contratta possono essere inquadrati al punto 8 della quarta categoria della Tabella A e al punto 12 della VIII categoria della tabella A.

Abbastanza per convincere i giudici del tribunale amministrativo di Cagliari a dare ragione al vigile del fuoco e annullamento il provvedimento da lui impugnato che respingeva la richiesta di equo indennizzo e obbligando l’amministrazione a riesaminare l’istanza di concessione del beneficio, oltre che a pagare 2500 euro di spese legali. Il tutto dopo dieci anni, persi dentro le aule di tribunale senza che ci fosse realmente un perché.

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