La Nuova Sardegna

Sassari

Loredana Maria, la blogger ligure che ama Sassari più dei sassaresi e la racconta sul web

di Federico Spano
Loredana Maria, la blogger ligure che ama Sassari più dei sassaresi e la racconta sul web

Una mamma di 53 anni “conquistata” dalla città ha ideato una guida online del centro cittadino

25 aprile 2017
3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. C'è una Sassari che tutti conosciamo, perché la vediamo tutti i giorni, percorrendo le sue strade e le sue piazze. Poi c'è una Sassari invisibile, fatta di vie, palazzi e chiese che non ci sono più. I sassaresi vivono entrambe le città, quella visibile e quella scomparsa, perché ancora attraversano le sue porte demolite da oltre un secolo, chiamandole con i loro vecchi nomi, o passeggiano in una piazza intitolata a un castello che non c'è più. Per molti sassaresi la città ha perso la sua antica bellezza, ma le sue tracce sono ovunque. La quotidianità annebbia gli sguardi e per riscoprire la meraviglia di un luogo servono occhi e sguardi nuovi. A venire in aiuto dei sassaresi, da un paio di mesi a questa parte, ci sta pensando una ligure innamorata perdutamente di Sassari, ma che con Sassari non ha alcun legame.

Loredana Maria Rezzano, una mamma di 53 anni di Casarza Ligure, in provincia di Genova, il 28 febbraio scorso ha pubblicato il primo post sul suo blog “Sassari, appunti con vista” (https://noteswithaview.wordpress.com/), dando il via a un viaggio alla scoperta del centro storico cittadino: «Sassari è come una grande raccolta d’arte a cielo aperto, un archivio storico le cui fonti sono le vie cittadine, gli edifici, lo spazio lasciato vuoto dopo le demolizioni, l’umanità. Nell’antichità i viandanti erano soliti terminare il loro viaggio arrivando alle mura di una città, in cerca di rifugio e sollievo dalle fatiche del cammino. Il mio inizia proprio dalle mura di Sassari e per me è questo il solo modo per visitarla: guardando la cinta muraria come fosse intatta, scegliendo una porta da attraversare, per entrare e finalmente dare inizio al viaggio».

[[atex:gelocal:la-nuova-sardegna:sassari:cronaca:1.15206034:gele.Finegil.StandardArticle2014v1:https://www.lanuovasardegna.it/sassari/cronaca/2017/04/16/news/la-lettera-d-amore-di-una-genovese-per-la-faine-sassarese-1.15206034]]

E il viaggio di Loredana Maria Rezzano, accompagnato dalle bellissime foto di Francesco Pau, è iniziato con una serie di post dedicati alla zona della parrocchia di Sant'Apollinare. A leggere il suo blog, scritto in inglese e in italiano, si ha la sensazione che Loredana Maria viva a Sassari da una vita. In realtà, come racconta lei stessa, ci è stata soltanto cinque volte e la prima volta ha varcato le invisibili porte della città soltanto nel 2015.

Allora, viene spontaneo chiedersi, perché questa passione per Sassari e la sua storia? «Sassari mi piace perché è una città di bellezza straordinaria che passa inosservata. Ho 53 anni e sono 53 anni che la Sardegna mi manda segnali di avvicinamento. Sassari, in particolare, mi ha richiamata una quarantina di anni fa. Una Fiat targata “SS” è passata nel mio paese, sono rimasta colpita, ma nessuno sapeva dirmi qualcosa di più su quella strana sigla. Negli anni, è Sassari che piano piano si è avvicinata me: ho conosciuto diversi sassaresi. Ma prima di visitarla per la prima volta, l’ho studiata per ben tre anni. Considero Sassari la mia porta verso la Sardegna. Sassari, infatti, è una delle sue città più genovesi. Nel sassarese, poi, ci sono tantissime parole della mia infanzia: vorrei impararlo e già lo capisco se parlato piano».

Alcuni giorni fa, un post di Loredana Maria, dedicato alla fainè sassarese, è stato pubblicato come lettera sulle pagine della Nuova Sardegna e poi rilanciato sul sito web del giornale, ottenendo centinaia di condivisioni e commenti. «Non è solo il modo in cui la fainè viene fatta a ricordarmi quella della mia terra. Ma è il modo in cui i sassaresi la mangiano: qui ritrovo un rito che mi riporta alla mia infanzia».

Per tutti i sassaresi che amano la loro città, ma che hanno bisogno di occhi nuovi per riscoprirla, non resta che leggere il bellissimo blog di viaggio di Loredana Maria Rezzano, che conclude la presentazione dei suoi “Appunti con vista” con queste parole: «Le guide turistiche possono essere utili per esplorare luoghi, città, regioni, ma non una città invisibile. Per conoscerla, per scoprirla occorre recarvisi e cercare i suoi tratti rivelatori. Queste mie note intendono suggerire una via o un modo per svelare una tale invisibile bellezza, fermo restando che la sola guida a una città invisibile è l’anima di ognuno».

Il nuovo decreto

«La mannaia sul Superbonus devasterà tantissime vite»

di Luigi Soriga
Le nostre iniziative