La Nuova Sardegna

Sassari

Porto Torres, incendiata la Bmw di un imprenditore

di Gavino Masia
Porto Torres, incendiata la Bmw di un imprenditore

Attentato nella notte in via Balai contro uno dei titolari di un’agenzia funebre

01 maggio 2017
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PORTO TORRES. La banda della “diavolina” torna a colpire a Porto Torres con un attentato incendiario doloso che ha distrutto una Bmw X6 – di proprietà dell’imprenditore Gianni Sotgiu, titolare di un’agenzia di onoranze funebri – parcheggiata all’interno di uno spazio condominiale di via Balai. Che il gesto degli incendiari fosse premeditato lo hanno appurato i vigili del fuoco del distaccamento di Porto Torres, al comando del caposquadra Mario Zingo, che quando sono intervenuti alle 2.30 di ieri hanno trovato liquido infiammabile nelle due ruote anteriori. L’intervento immediato dei vigili, e il vento che soffiava in direzione contraria, hanno impedito che le fiamme si spingessero fino ai primi appartamenti della palazzina.

Gli attentatori hanno dovuto scavalcare il muro di recinzione della proprietà privata per arrivare all’automobile e favoriti dal buio hanno sistemato gli inneschi sulle parti più infiammabili della Bmw di grossa cilindrata. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri, al comando del luogotenente Giuseppe Denegri, che hanno eseguito tutti i rilievi e avviato le indagini per cercare di risalire agli autori.

Un episodio che ha scosso non poco la comunità considerato il preoccupante susseguirsi di attentati di questo genere. Sono ricomparse purtroppo le brutte abitudini degli ignoti incendiari che da quattro anni, durante le ore notturne, vanno alla ricerca di automobili da distruggere col fuoco. L’ultimo destinatario di un attentato di chiara origine dolosa era stata una signora di 56 anni che lavorava in una mensa aziendale a cui avevano distrutto la Opel Agila parcheggiata in via dell’Autonomia.

Le prime macchine distrutte dal fuoco sono state invece quelle di alcuni amministratori comunali della precedente amministrazione, poi erano stati presi di mira imprenditori e cittadini “comuni”. Difficile quindi riuscire a individuare un possibile movente.

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