La Nuova Sardegna

Sono le 13,30 e la notifica dell’avviso di chiusura delle indagini preliminari è arrivata tra le mani di Giuseppe Morghen da pochissime ore. L’accusa di abuso d’ufficio per aver avvantaggiato alcuni utenti del servizio civico rimbomba in sala giunta. «Non abbiamo visto le carte - commenta il primo cittadino di Sorso - ma da quello che emerge sembra una questione di percepimento di sussidi superiore al dovuto. Per quanto mi riguarda non riesco a capire come io possa essere coinvolto, è la parte gestionale che si è occupata di queste cose, mentre la parte politica non ha competenze». Secondo la Procura, il sindaco e altre 4 tra funzionari e amministratori del Comune avrebbero pilotato alcuni nominativi dando loro un ingiusto vantaggio patrimoniale. «Noi ci occupiamo di fare delibere di indirizzo - riprende il sindaco - nelle quali non si quantificano le cifre. E su queste io non ho avuto voce in capitolo, non posso decidere di dare a tizio mille euro in più o in meno». E per i nominativi, invece? «Io non ho mai fatto nessuna sostituzione (nelle liste del civico, ndc) - sottolinea Morghen - e credo che a mia firma non ci sia nulla a riguardo. Era l’ufficio a occuparsi di queste cose. Non sono stato io a dire di assegnare turni in più a determinate persone. E non ho mai comunicato nominativi a nessuno. Mi sono limitato - aggiunge e conclude il sindaco - a indirizzare ai servizi sociali le persone che venivano da me. Sono tante le persone che possono confermare questa versione». Il primo cittadino ha già nominato il legale che lo segue nella vicenda, Nicola Lucchi, con il quale nei prossimi giorni metterà a punto la linea difensiva. (s.s.)