La Nuova Sardegna

Sassari

Ploaghe “svela” i suoi tesori nell’evento Monumenti aperti

di Mauro Tedde
Ploaghe “svela” i suoi tesori nell’evento Monumenti aperti

Sabato e domenica sarà possibile visitare le chiese, i musei e le pinacoteche con la guida degli studenti Tra le mete scelte dall’amministrazione l’oratorio Santa Croce, l’ex convento e il nuraghe Don Migheli

10 maggio 2017
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PLOAGHE. Anche Ploaghe ospiterà, per il terzo anno consecutivo, la bella manifestazione Monumenti Aperti. Il prossimo sabato (13 maggio) dalle 16 alle 20 e domenica (14 maggio) dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 19 saranno visitabili diversi monumenti e siti archeologici del paese.

Il nutrito elenco predisposto dagli organizzatori prevede la chiesa parrocchiale di San Pietro Apostolo, l’attiguo oratorio del Rosario con la preziosa Pinacoteca Spano, l’oratorio di Santa Croce, l’antico cimitero monumentale, l’archivio parrocchiale, l’ex Convento dei Cappuccini con l’annessa chiesa di Sant’Antonio da Padova, la chiesa di Valverde, le chiese campestri di San Matteo, San Sebastiano, San Michele e Sant’Antonio di Salvennor, il lavatoio di Funtana Manna e i siti archeologici del nuraghe “Don Migheli”, della tomba dei giganti di “Fiorosu” e della fonte nuragica di “Frades Mereos”.

«Si tratta di un evento di risonanza ormai non solo regionale - spiega l’assessora comunale Francesca Salariu - che sarà in grado di dare al paese quella rilevanza e quella visibilità che merita. I visitatori potranno infatti conoscere le bellezze locali che comprendono, oltre ai monumenti, il paesaggio e l’ambiente naturale che ci circonda e che rappresenta la fisionomia di un territorio e ne racconta la sua storia, diventando un pezzo pregiato del patrimonio delle comunità e di quella ploaghese in particolare». «Non è un caso - aggiunge il sindaco Carlo Sotgiu - che il tema proposto quest’anno da Monumenti Aperti a livello regionale sia proprio il paesaggio, che racconta della capacità dell’uomo di sovrapporsi ad esso e di mutarlo in quelli che sono i suoi elementi naturali, ma anche della nostra capacità di tutelarlo e di valorizzarlo. Una trasformazione che nel nostro territorio ha visto sorgere siti archeologici di straordinaria bellezza come la fonte nuragica di “Frades Mareos” e la Tomba dei Giganti di “Fiorosu”. Sono davvero tanti a Ploaghe i monumenti che meritano di essere apprezzati e visitati: dal trittico di chiese presenti in piazza San Pietro, unico in Sardegna, al cimitero monumentale con le lapidi scritte in sardo, alla Pinacoteca del canonico Spano, all’ex convento dei Cappuccini e alla stupenda chiesa di San Michele che svetta solitaria e ricca di storia proprio nel quadrivio di Ploaghe che immette sulla Sassari-Olbia e sulla statale per Tempio. Oltre al patrimonio culturale e identitario che la nostra comunità è in grado di mostrare». La presenza di ciceroni di eccezione come gli studenti della scuola locale che sono stati nel frattempo istruiti per adempiere a questo importante compito rappresenterà inoltre un elemento essenziale e curioso in grado di valorizzare ulteriormente l’intera iniziativa.

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