Tolleranza zero contro i furbi del sacco
Pronta la task force per i controlli: in campo 11 vigili urbani, 50 barracelli, trappole video e le multe saranno salatissime
SASSARI. Tolleranza zero per i reati ambientali. «Da questo momento – assicura l’amministrazione comunale – si cambia radicalmente registro. Abbiamo il dovere di tutelare i cittadini che seguono le regole e si sforzano di differenziare i rifiuti. Per fortuna sono tanti, e il superamento della soglia del 50% di differenziata ci conforta, ma saremo molto duri contro chi ancora non conferisce in maniera corretta. Non c’è alcuna giustificazione, ed entreremo a gamba tesa con gli strumenti sanzionatori che abbiamo a disposizione».
L’assessore all’Ambiente Fabio Pinna, quello alla polizia municipale Antonio Piu, e il comandante dei vigili urbani Gianni Serra sembrano estremamente risoluti. E i primi a far le spese di questo giro di vite saranno coloro che non dimostrano alcuna intenzione di svolgere il porta a porta. «C’è un trenta per cento dell’utenza – spiega Gianni Serra – che ancora non ha nemmeno ritirato i mastelli per il porta a porta. La prossima giornata utile per acquisire i contenitori è mercoledì 17 maggio. Ecco, noi da giovedì consulteremo gli elenchi, faremo dei controlli incrociati, e poi sanzioneremo chi non è in possesso del kit. La multa è di 250 euro».
Ma i cassonetti, le vie, e le strade dell’agro saranno dei sorvegliati speciali. Il Comune ha già una task force pronta a presidiare i luoghi di conferimento e le potenziali discariche a cielo aperto.
Basti pensare a un dato: il nucleo ambientale della polizia municipale fino ad oggi era composto da 5 unità, e nell’arco di 4 mesi è riuscito a produrre un’imponente attività. Ovvero 131 esposti, 34 sanzioni e 7 comunicazioni di notizie di reato. Il Comune ha deciso di investire sulla tutela del territorio, impegnerà 105mila euro del bilancio e assumerà 11 agenti, la metà dei quali saranno dedicati esclusivamente sul versante ambientale.
Quindi le forze in campo raddoppiano. E ai vigili si aggiungono una cinquantina di barracelli che tengono d’occhio costantemente le batterie di cassonetti e le zone sensibili della periferia e dell’agro. Ma i potenziali controllori si moltiplicano a dismisura, perché un valido aiuto alle forze dell’ordine arriva anche dai cittadini.
«Stiamo ricevendo sempre più frequenti segnalazioni da parte di residenti – racconta Gianni Serra – e talvolta queste valgono come prove di reato. Un cittadino ha filmato un getto abusivo di rifiuti ingombranti davanti ai cassonetti, ci ha consegnato le immagini e il trasgressore è stato punito con un’ammenda di 500 euro. Questa collaborazione per noi è preziosissima, e invitiamo tutti coloro che assistono a comportamenti incivili a filmare queste azioni illecite e a contattarci. Spetterà poi a noi, in maniera totalmente riservata e anonima, individuare i responsabili».
Poi ci sono anche gli occhi elettronici, ovvero le video trappole mimetizzate che filmano quelle vie appartate o quei sentieri fuori mano trasformate in discariche abusive. Insomma, i sistemi per sanzionare chi non rispetta i regolamenti sono tanti e funzionano. Una busta di immondizia è capace di raccontare tante cose su chi l’ha riempita. Ci sono fatture, scontrini bancomat, locandine che equivalgono a una firma di colpevolezza. E infrangere la norma costa davvero caro.
Prima non faceva molta differenza gettare l’immondizia fuori orario oppure abbandonare un rifiuto ingombrante davanti a un cassonetto: la multa era comunque 50 euro. Ora la sanzione è inasprita e soprattutto modulata sulla base della gravità. E si parte da un minimo di 100 euro a un massimo di 500.
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