La Nuova Sardegna

Sassari

Sorso, prigionieri del camper in fiamme

di Salvatore Santoni
Sorso, prigionieri del camper in fiamme

La moglie e un figlio dell’ex vicesindaco Marginesu in casa mentre l’incendio divampava sulla strada: i carabinieri li salvano

16 maggio 2017
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SORSO. Grande paura nella parte bassa della città per un incendio che ha distrutto il camper dell’ex vicesindaco di Sorso, Nino Marginesu, intrappolando in casa la moglie e uno dei suoi figli. Le lingue di fuoco hanno divorato il veicolo, un Ford Transit, che si trovava parcheggiato proprio davanti all’abitazione della famiglia, all’angolo tra le vie Satta e Cambosu. Bruciate anche le persiane delle finestre, un lampione dell’illuminazione pubblica e due bombole di gas che fortunatamente non sono esplose. I carabinieri di Sorso hanno sfondato un cancello nel retro dell’abitazione portando in salvo i familiari dell’imprenditore sorsense.

È la notte tra il 13 e il 14 maggio. La moglie di Nino Marginesu rientra a casa poco dopo le 23, parcheggia l’auto in via Satta, dietro al suo camper, e varca l’ingresso insieme a uno dei suoi figli. Pochi minuti e dal vicinato scatta l’allarme: una lingua di fuoco sta avvolgendo il Ford Transit di famiglia. Parte la chiamata al 112 e subito la donna capisce che l’ingresso di casa è sbarrato dalle fiamme. E allora lancia le chiavi dell’auto a un vicino attraverso la recinzione, così da metterla in salvo, e poi si barrica in casa insieme al figlio: sono entrambi nel panico. La centrale operativa ha già avvisato i carabinieri di Sorso – la notte guidati dal vice comandante Stefano Robaldo – e i vigili del fuoco. I primi ad arrivare sul posto sono l’appuntato scelto Gianmario Canu e l’appuntato Michele Bazzoni. Vedono il veicolo in fiamme e sentono le richieste di aiuto che arrivano dall’interno dell’abitazione. L’ingresso principale è un inferno: bombole di gas infuocate, lingue di fuoco alte parecchi metri.

I due militari non ci pensano due volte: decidono di entrare dal retro. Uno si arrampica al cancello e l’altro lo sfonda per preparare un corridoio d’uscita. Dentro casa c’è un pezzo della famiglia dell’ex vicesindaco Marginesu, la moglie e uno dei loro figli. I due sono pietrificati dal panico: i militari li trovano accovacciati in un angolo della casa, pregano. I carabinieri li portano fuori dall’abitazione: sono in salvo. Nel frattempo, un altro dei figli della coppia è già stato avvertito e sta correndo a casa per sincerarsi delle condizioni dei familiari. Anche Nino Marginesu arriva di lì a poco.

Le cause del rogo sono un mistero. Il camper non era collegato alla rete elettrica ed è stato utilizzato per l’ultima volta qualche giorno fa, quando l’ex vicesindaco si è recato a Torino per una competizione nazionale di biliardo, una delle sue passioni. Dopo di ché, il mezzo è rimasto parcheggiato. Da una prima analisi dei vigili del fuoco, pare che sulla carcassa del veicolo non ci siano tracce evidenti di un innesco. Allo stesso tempo però non viene esclusa la pista dolosa. Saranno le indagini a fare luce sulla vicenda.

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