La Nuova Sardegna

Sassari

Appalto delle pulizie, blitz della Finanza

di Luigi Soriga
Appalto delle pulizie, blitz della Finanza

Indagati per abuso d’ufficio i responsabili degli appalti e del procedimento, un dirigente Aou e i titolari della ditta vincitrice

19 maggio 2017
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SASSARI. Il blitz di questa mattina all’Asl non è passato inosservato. Una decina di militari della Guardia di Finanza si sono presentati negli uffici del settore Appalti e hanno acquisito una serie di faldoni, controllato i personale computer, parlato con i dirigenti e infine sequestrato anche supporti informatici.

Nell’occhio della Procura è finito l’appalto del servizio Pulizia e Sanificazione delle strutture dell’Asl 1. Era stato predisposto nel 2015, interessa cinque lotti e ha una durata di cinque anni.

Fino ad ora si tratta di una aggiudicazione provvisoria: l’apertura in seduta pubblica delle buste contenenti l’offerta economica da parte delle ditte che hanno partecipato al bando è avvenuta solo lunedì scorso.

Le indagini riguardano cinque persone: c’è il responsabile del settore Appalti dell’Asl Sandro Cattani. Non fa parte della commissione di gara, ma i documenti che dal 2015 ad oggi riguardano il bando, in quanto responsabile di settore portano inevitabilmente la sua firma.

Poi c’è il responsabile del procedimento Gianni Carboni, il responsabile del Servizio Provveditorato, Economato e Patrimonio dell’Aou Antonio Solinas, e infine due titolari della ditta Dussman pulizie che ha vinto il lotto 1 dell’appalto per la sanificazione del Palazzo Rosa.

L’accusa per tutti è abuso di ufficio, e non si conoscono affatto i dettagli dell’inchiesta e i reati contestati nello specifico. Gli stessi indagati al momento hanno ricevuto informazioni estremamente vaghe e non sanno precisamente di cosa siano accusati.

Non è detto nemmeno che la lente delle Fiamme Gialle si sia posata sulla recentissima gara d’appalto, perché l’attenzione della Procura potrebbe anche concentrarsi sulla proroga del servizio concessa dall’allora commissario straordinario dell’Asl Agostino Sussarellu dall’ottobre del 2015 sino al marzo del 2017. In questo caso sarebbe uno strascico della inchiesta sulla proroga degli appalti che ha iscritto 21 persone nel registro degli indagati.

C’è da dire che per la sanità è un periodo molto complicato: mesi fa, come già detto, erano arrivati a cascata gli avvisi di garanzia per tutti gli appalti prorogati alle ditte aggiudicatrici in maniera illegittima. Quello di dilatare per anni i contratti e le forniture di servizi già esistenti era una prassi consolidata all’interno dell’Asl: una forzatura normativa che evitava la complicata predisposizione di nuovi bandi ad ogni scadenza contrattuale.

Ma le inchieste della Procura hanno scardinato questa consuetudine e Asl e Aou si sono improvvisamente trovate spiazzate. Hanno dovuto stringere i tempi, mettere mano a tutti i bandi scaduti e far marciare a pieno regime i settori Gare e appalti. Perché nessuno, dopo la tempesta giudiziaria, si è più voluto prendere la responsabilità di firmare una proroga, se non in condizioni di estrema emergenza.

Nel frattempo, in questo limbo di contratti cessati, le scorte di presidi e medicinali sono terminate, e senza più lo strumento della proroga anche le forniture si sono interrotte. E questo il motivo per il quale molti reparti sono in difficoltà e si trovano sguarniti.

Ma ecco, ora, l’ulteriore botta: gli avvisi di garanzia piombano come una mannaia anche sulle gare appena espletate.

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