La Nuova Sardegna

Sassari

Collaudo a Mesu Mundu Il ponte regge per metà

di Mario Bonu
Collaudo a Mesu Mundu Il ponte regge per metà

Prove di carico sul cavalcavia con l’impiego di due Tir del peso di 840 quintali Ma le verifiche hanno interessato solo la carreggiata aperta alla circolazione

19 maggio 2017
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SILIGO. A un certo punto è sceso il silenzio, è cessato il via vai di macchine e tir, e la 131 ha assunto un aspetto inconsueto di strada deserta. Erano le 11,50, ed i tecnici di Provincia ed Anas iniziavano la parte più impegnativa degli interventi programmati, le prove di carico sul tratto di ponte che scavalca la 131, quello gravemente danneggiato nel 2009. Con qualche vaga apprensione – seppure mascherata dietro le battute – da parte degli autisti dei due grossi tir che rappresentavano le “cavie” per saggiare la tenuta del manufatto, e con le scrupolose rilevazioni che sono andate avanti per ore, da parte dei tecnici incaricati. Alla fine, l’esito provvisorio – che andrà dettagliato e precisato meglio nella relazione finale – pare non sia negativo per la parte del cavalcavia aperta al traffico. Ma non va dimenticato che sulla strada provinciale n. 80, Siligo-Ardara, all’altezza della 131, la corsia in corrispondenza delle travi danneggiate nel 2009, è da allora chiusa al passaggio dei mezzi, e che su di essa non è stata effettuata alcuna prova di carico, «perché allora sì – ha detto il tecnico incaricato dalla Provincia – che il ponte verrebbe giù». Le deformazioni rilevate con prove di carico di molto superiori alla portata ammessa sulla corsia “sana” – che è di 350 quintali – sono nell’ordine massimo di 1,3 cm., «un dato nella norma», ha detto l’ingegner Giovanni Merella, che ha eseguito le rilevazioni con una livella laser.

Le operazioni sul cavalcavia di Mesu Mundu sono iniziate presto, con la presenza sul posto di tecnici e operai della Provincia, dell’Anas, del Comune di Siligo. I lavori erano coordinati da Salvatore Businco, capo dell’area manutentiva della Provincia di Sassari. Con lui, l’ingegner Merella, che ha effettuato le rilevazioni. Ma vanno ricordati anche i due autisti “eroi”, che hanno manovrato sul ponte due bestioni del peso di 420 quintali ciascuno: Michele Piredda, della ditta Angius di Sassari e Giovanni Rassu della Atmt di Usini.

La strada provinciale 80 è stata chiusa al traffico dalle 7,30 del mattino, e le prove di tenuta sono iniziate sulla parte del cavalcavia che passa sulla vecchia Carlo Felice. La 131 invece è rimasta aperta al traffico ben oltre l’orario previsto delle 10, ed è stata saggiamente chiusa solamente quando le prove di carico si sono spostate su di essa. E per tutta la mattina, prima 420 – uno solo dei camion – poi 840 quintali, sono stati a lungo spostati e fatti stazionare sul ponte, misurandone le condizioni prima e dopo, per stimarne la deformazione. Nel frattempo, approfittando del fatto che la strada era chiusa, gli operai dell’Anas e della Provincia hanno demolito le parti pericolanti del calcestruzzo, che rappresentavano un pericolo concreto e imminente per gli automobilisti che sfrecciano sulla 131. Rimane il problema delle travi danneggiate dal tir che sotto di esse era rimasto incastrato. «Potrebbero anche essere sostituite senza necessità di rifare l’intero ponte», ha detto l’ingegner Merella, ma l’Anas pare abbia in programma lo spostamento e il rifacimento dell’intero svincolo.

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