La Nuova Sardegna

Sassari

Locali gratis alle associazioni: è caos

di Luigi Soriga
Locali gratis alle associazioni: è caos

L’assessore Campus proverà ad applicare il regolamento sull’affidamento degli spazi rimasto nel cassetto da quasi 2 anni

25 maggio 2017
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SASSARI. Nella gestione del patrimonio immobiliare del Comune e in particolare nella concessione dei locali alle associazioni ci sono molte cose che non tornano. Basterebbe una semplice considerazione per capire che il meccanismo è distorto: come è possibile che una onlus che si occupa di Parkinson, che ha 112 iscritti, che si prende cura di 40 pazienti organizzando sedute di fisioterapia, danza terapia, teatro non abbia mai ottenuto una sede da Palazzo Ducale?
O è ammissibile che un gruppo di volontari come i Guardian Angels, che sono il vero punto di riferimento per le decine di clochard sassaresi, non possano contare su un piccolo spazio da utilizzare come deposito di viveri e indumenti, e debbano arrangiarsi da anni con una sede mobile che poggia su quattro ruote?
Decennale anarchia. Poi vai a scorrere l’elenco delle 62 associazioni accasate nei locali di proprietà comunale, e ti rendi conto che la valenza sociale di molti inquilini, seppur importante, non può essere minimamente paragonabile al servizio erogato da di chi lotta contro la povertà o chi contribuisce a salvare vite.
Regole inapplicate. Il precedente assessore Alessio Marras ci ha provato mettendo nero su bianco un censimento dei locali e delle associazioni che li gestiscono, e predisponendo un regolamento che fissa una serie di principi. Tipo: le utenze le pagano gli inquilini. I locali affidati non devono per forza essere utilizzati in forma esclusiva, ma condivisi con altre associazioni in determinate fasce orarie. O ancora, da qui in avanti le agevolazioni di una sede a costo zero le potrà godere chi svolge un’azione sociale meritoria e sarà in grado di dimostrarlo.
Il nuovo assessore. Ora la patata bollente è passata al nuovo assessore al Bilancio Simone Campus: i buoni propositi e la voglia di fare sembrano gli stessi, ma anche le difficoltà non sono affatto cambiate. Martedì pomeriggio in Consiglio comunale il consigliere Cinque Stelle Marco Boscani ha rivolto un’interrogazione a proposito della giungla dei locali affidati agli enti. E l’assessore Campus ha messo alcuni punti fermi. Il primo è che non sarà facile venirne a capo in tempi brevi. «Per stipulare dei contratti di affitto occorrono dei locali a norma – ha detto Simone Campus – e molti dei nostri spazi non lo sono. Quindi viene in salita regolarizzare diverse posizioni».
27 inquilini a rischio. L’altro problema è la scarsa collaborazione da parte delle associazioni, che vogliono tenersi i “diritti” acquisiti. «Gli uffici hanno inviato 62 lettere con richieste di informazioni – dice l’assessore – e su 62 destinatari solo 35, dopo numerosi solleciti, hanno inviato una risposta. Ora la mancata comunicazione verrà considerata come un non interesse al corretto utilizzo dei locali. Quindi l’intenzione dell’amministrazione sarà quella di rientrare quanto prima in possesso di questi 27 spazi».
Gare pubbliche. E per quanto riguarda il riaffidamento e il riordino secondo le norme del regolamento, l’intenzione di Palazzo Ducale è quella di promuovere delle gare pubbliche in modo che le associazioni si aggreghino tra loro, sulla base dell’area di competenza (socio-assistenziale, sportiva, culturale, ricreativa ecc.) per una gestione condivisa degli spazi.
Tempi lunghi. «Il grosso problema sarà che ad ogni associazione accontentata ce ne saranno altre 99 scontente. E allora noi – conclude Campus – dobbiamo fare in modo di mettere tutti su un piano di pari opportunità, con regole trasparenti e criteri di meritocrazia. Non si può entrare a gamba tesa e ripartire da zero, perché è vero che molte associazioni hanno investito risorse in ristrutturazioni dei locali, e non è facile convincerle a condividerli con nuovi inquilini. Perciò sarà un percorso lungo: contiamo di portare a casa dei risultati concreti nell’arco di due anni, alla fine della legislatura».
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