La Nuova Sardegna

Sassari

In cammino verso San Gavino per rinnovare la fede ai martiri 

di Gavino Masia
In cammino verso San Gavino per rinnovare la fede ai martiri 

Stanotte il tradizionale pellegrinaggio notturno dei fedeli lungo la ex 131 con partenza da Sassari È il primo atto di una celebrazione antica, che affonda le sue radici in 1700 anni di storia 

03 giugno 2017
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PORTO TORRES. Il pellegrinaggio dei fedeli nella notte tra sabato e domenica – da Sassari alla Basilica di San Gavino - è il primo atto di una Festha Manna che con i suoi millesettecento anni storia ripercorre le gesta di fede e sacrificio dei Protomartiri Turritani Gavino, Proto e Gianuario. Le persone partiranno da Porta Sant’Antonio o da viale Porto Torres e dovranno utilizzare giubbotti catarifrangenti sopra le maglie per farsi riconoscere dalle macchine in transito sulla strada ex 131 che collega la città capoluogo con la cittadina turritana.
Ad accogliere i pellegrini i volontari delle associazioni (Caritas san Gavino e collaboratori, Unitalsi, Cisom, i medici Antonio Contini e Marisa Gabbani), per rifocillarli dopo la lunga camminata, ma anche forestali, carabinieri e polizia locale. Dopo l’accoglienza e le confessioni dei pellegrini, ci sarà la celebrazione dell’eucarestia alle 3 e mezza di domenica da parte di don Mario Tanca.
Il pellegrinaggio ha origini molto antiche e c’è anche una pubblicazione del 1620, scritta dal canonico Francesco Rocca e ammessa al Condaghe, che dettava le regole per eseguirlo in modo corretto. Si divideva in 10 tappe, ognuna delle quali era associata alla Passione di Cristo, da Sassari verso Torres, immaginando di lasciare la Betania come fece Cristo per raggiungere Gerusalemme. L’ordine cronologico delle tappe partiva da San Giorgio, poi San Giovanni, San Pietro d’Ottava e Rio d’Ottava. L’arrivo a San Gavino rappresentava il “golgotà” – monte dove è stato crocifisso Cristo – e la riprova di questo si trova in una incisione della parete della abside orientale della Basilica scoperta dall’epigrafista Giuseppe Piras. I riti religiosi della Festha, dopo l’ultima novena celebrata ieri mattina da don Tanca nella chiesetta di Balai vicino, proseguiranno la sera di Pentecoste, alle 18, con i simulacri lignei dei tre Martiri Turritani che lasceranno l’ipogeo per essere portati vicino all’altare del parco di Balai.
Il parroco di San Gavino concelebrerà la messa e alla fine della funzione eucaristica partirà la processione, con banda e comitati di bandiera, che attraverserà tutto il Lungomare, il corso Vittorio Emanuele e si fermerà davanti alla Basilica. Lunedì mattina l'ultimo atto con la celebrazione del Pontificale presieduto dall'Arcivescovo di Sassari padre Paolo Atzei e il rito dello scambio delle chiavi con i sindaci di Porto Torres e Sassari. Il passaggio delle chiavi fra la municipalità sassarese, che in passato aveva in cura l’intero complesso, e il parroco di San Gavino è un rito che risale ai secoli scorsi, quando la consegna delle chiavi all’autorità cittadina e l’immediata riconsegna al parroco era segno del riconoscimento di buona conservazione e cura del complesso. Al termine della funzione si svolgerà la processione, che attraverserà corso Vittorio Emanuele e si concluderà al porto dove padre Paolo impartirà la benedizione del mare.
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