La Nuova Sardegna

Sassari

Tre colpi al barista per una birra negata 

di Luca Fiori
Tre colpi al barista per una birra negata 

Sandro Giuseppe Zucca, allontanato da un circolo privato, è tornato con una pistola e ha ferito il gestore a un braccio

14 giugno 2017
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SASSARI. Tre colpi di pistola per vendicarsi dell’affronto subìto dal gestore di un circolo privato che vedendolo ubriaco gli ha chiuso la porta in faccia impedendoli di entrare a bere l’ultima birra della serata e - molto probabilmente - salvandosi la vita. Erano quasi le 3.30 del mattino di ieri quando davanti al circolo “Il Rifugio” in via Lamarmora si è scatenato l’inferno.

Sandro Giuseppe Zucca, sassarese di 37 anni, con qualche precedente penale, davanti al rifiuto del titolare del locale, solitamente frequentato da studenti Erasmus e abitanti della zona, ha perso completamente la testa. Dopo qualche minuto è tornato davanti al circolo armato di un revolver - una scacciacani modificata ma in grado di sparare proiettili veri - e ha esploso tre colpi in rapida successione contro l’ingresso del locale. Due si sono conficcati nella porta in legno, il terzo ha raggiunto al braccio Luciano Cadeddu che si era riparato all’interno del suo circolo insieme agli ultimi clienti rimasti.

La scena da far west e gli spari hanno richiamato l’attenzione degli abitanti della zona. In tanti hanno chiamato le forze dell’ordine e in pochi istanti in via Lamarmora si sono precipitati gli agenti della squadra volante della questura e i carabinieri del nucleo radiomobile. Sandro Giuseppe Zucca si era appena allontanato, per andare a recuperare lo scooter con cui era arrivato in centro dal quartiere del Monte Rosello in cui vive. La moto era posteggiata in piazza Tola e per evitare guai l’uomo aveva coperto la tarda con un pezzo di cartone. La sua fuga è durata pochi secondi. Proprio in piazza Tola Zucca è stato fermato dagli uomini delle forze dell’ordine mentre tentava di allontanarsi. Prima di essere ammanettato ha opposto resistenza, colpendo con calci e pugni gli agenti della Volante che hanno poi dovuto farsi medicare all’ospedale. In tasca aveva un coltello a serramanico, mentre la pistola è stata recuperata sotto una macchina poco distante dal circolo “Il Rifugio”. Nel mentre in via Lamarmora è arrivata anche un’ambulanza del 118 e Luciano Cadeddu è stato trasportato d’urgenza al pronto soccorso. In ospedale i medici gli hanno estratto il proiettile che era rimasto conficcato nell’avambraccio e poche ore dopo lo hanno rimandato a casa con una prognosi di dieci giorni.

Per Sandro Giuseppe Zucca si sono spalancate invece le porte del carcere di Bancali. Per lui le accuse formulate dal sostituto procuratore Giovanni Porcheddu sono di tentato omicidio, con l’aggravante delle premeditazione e resistenza a pubblico ufficiale. Poco dopo l’arresto in via Larmarmora sono arrivati anche gli investigatori della squadra mobile e gli esperti della Scientifica. Gli inquirenti hanno ascoltato il racconto di diversi testimoni e scoperto che Zucca aveva già creato problemi nello stesso circolo non più di una settimana fa. Anche in quell’occasione era stato allontanato perché troppo ubriaco. La notte scorsa davanti al secondo rifiuto in pochi giorni non ci ha visto più. Quando Luciano Cadeddu gli ha chiuso la porta del locale in faccia e gli ha negato l’ultima birra, è andato a prendere il revolver e ha iniziato a sparare all’impazzata contro la porta del circolo. Solo per un caso non c’è scappato il morto.

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