La Nuova Sardegna

Sassari

Crisi a Palazzo Ducale, caccia a due assessori

di Vincenzo Garofalo
Crisi a Palazzo Ducale, caccia a due assessori

Il Pd prova a chiudere la frattura aperta con le dimissioni di Carbini e Casu Con il disimpegno di alcune correnti Dem in giunta c’è spazio per i piccoli 

15 giugno 2017
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SASSARI. Il centrosinistra sassarese sfoglia la rosa dei possibili candidati per occupare le due poltrone vacanti nella giunta comunale e archiviare, forse definitivamente, crisi e malumori della maggioranza che governa a Palazzo Ducale.

Lunedì c’è stato un primo vertice dei maggiorenti del Pd che aperto le porte alle trattative, per venerdì è stata convocata una riunione di maggioranza con i consiglieri e gli assessori comunali, e la prossima settimana c’è in calendario un altro summit fra i notabili delle varie anime del Partito democratico, dal quale potrebbero scaturire i nomi dei prossimi assessori all’Urbanistica e alle Politiche educative. Dall’inizio dell’anno si sono dimessi tre assessori: prima il titolare del Bilancio, Alessio Marras, avvicendato con il consigliere Pd Simone Campus; poi hanno dato l’addio all’esecutivo di Nicola Sanna il vicesindaco Pd con delega all’Urbanistica, Gianni Carbini, e a ruota Maria Vittoria Casu, delegata alle politiche educative e giovanili. Infine due consiglieri di maggioranza della lista civica renziana “Sassari bella dentro” (vicina a Carbini e al consigliere regionale Gavino Manca), Dino Ghi e Alessandro Boiano, si sono sfilati dal cordone ombelicale che li legava al sindaco, garantendo l’appoggio esterno, anche se con riserva.

Nel mezzo c’è stata la sigla di una pace armata e il rimescolamento delle commissioni, con la riassegnazione delle presidenze, usate come estintore. In giunta però sono rimaste due poltrone vuote, con deleghe pesanti assunte, ad interim, dal sindaco. Proprio da queste due nomine dipenderà il futuro della Giunta.

Se Pd e partiti della coalizione non dovessero trovare l’accordo, per l’esecutivo Sanna potrebbe aprirsi automaticamente la botola di espulsione e a Palazzo Ducale arriverebbe un commissario, nominato dalla Regione, e incaricato di traghettare il Comune fino a nuove elezioni, che non si terrebbero prima della prossima primavera. Il cerino acceso è in mano ai dem: Gavino Manca ha informato il partito che la sua componente non ha intenzione di indicare alcun sostituto per surrogare Carbini, lanciando così la palla sul campo dei coinquilini di partito. Le aree che fanno capo al senatore Silvio Lai e al presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, sono quelle che valutano con maggiore peso la possibilità di commissariare Palazzo Ducale, mentre le due correnti che si riconoscono nel consigliere regionale Salvatore Demontis e nell’ex presidente del Consiglio regionale, Giacomo Spissu, appaiono più prudenti e riflessive. Delle indecisioni in casa dem potrebbero approfittare i piccoli partiti per assicurarsi almeno un’altra casella in Giunta, e il nome che circola nei corridoi di Palazzo Ducale è di quelli pesanti, in termini di voti: l’ex assessore comunale e consigliere regionale, Michele Azara (La Base) per l’Urbanistica. Le politiche educative dovrebbero andare a una donna, e a questo punto, con il silenzio-assenso del Pd, la scelta sarebbe tutta appannaggio del sindaco.

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