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Sassari

Sassarese in crisi, la Cisl attacca: «La Regione resta immobile» 

Sassarese in crisi, la Cisl attacca: «La Regione resta immobile» 

Dichiarazione di guerra del sindacato: «Giunta Pigliaru apatica, non ha mantenuto gli impegni Su aeroporto, trasporti, chimica verde, sanità e lavoro nessun passo in avanti in un anno»

18 giugno 2017
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SASSARI. «A distanza di una anno dalla grande mobilitazione dei sindacati per la crisi del Sassarese che era sfociata in uno sciopero generale, altri dodici mesi sono passati durante i quali la giunta regionale ha disatteso i suoi impegni. È arrivato quindi il momento che parta una nuova campagna di lotta». È una dichiarazione di guerra quella della Ust-Cisl che si scaglia contro «la colpevole e intollerabile apatia della giunta regionale rispetto alle emergenze occupazionali e sociali che stanno rapidamente conducendo l’isola al dramma».

Nei giorni scorsi si è riunito il consiglio generale della Ust-Cisl di Sassari, al quale hanno partecipato anche Francesco Piras e Federica Tilocca segretari regionali del sindacato e dall’analisi della situazione politica e sindacale. E il giudizio è pessimo.

Aeroporto di Alghero. «Il rilancio dell’aeroporto di Alghero, come elemento di sistema del trasporto regionale e del sistema economico, attende ancora concrete iniziative della giunta, mentre la privatizzazione della società di gestione non ne ha certo risollevato le sorti, in carenza di una politica di marketing territoriale e incentivazione delle tratte di trasporto, la cui mancanza sta già determinando gravi contraccolpi occupazionali nello scalo e nel sistema economico e sociale del territorio – dice la Cisl –. Fatto questo ancor più grave se si considera la presenza di rilevanti eventi di richiamo internazionale in grado di rilanciare l’immagine e l’offerta turistica territoriale».

Trasporti. Non va meglio sul fronte dei trasporti via terra. «I collegamenti ferroviari e il trasporto pubblico locale privi d’investimenti e senza una politica di programmazione e strategia di gestione delle imminenti gare per gli affidamenti del servizio, di fatto consegnano l’intera isola ad un orizzonte di arretratezza ed inefficienza con ripercussioni gravissime sia sul sistema delle imprese che sugli stessi cittadini».

Chimica verde. Il protocollo della chimica verde del 26 maggio 2011 «a distanza ormai di 6 anni è stato per gran parte disatteso, producendo drammi dal punto di vista occupazionale per centinaia di lavoratori e le loro famiglie. Mancano circa due terzi degli investimenti previsti nell’accordo, cioè circa 700 milioni di euro su 1150 milioni, con cantieri ormai fermi e 500-600 lavoratori a casa senza ammortizzatori sociali. L’ennesimo “grande inganno” - rincara la Cisl – si è così consumato per il territorio e per l’intera Sardegna. Eni ha ottenuto la chiusura degli impianti di chimica tradizionale in cambio di pressoché nulla. E intanto la giunta regionale è assente e non convoca la cabina di regia del protocollo dal suo insediamento, nonostante le sollecitazioni». Il sindacato, poi, ritiene l’incontro del 12 giugno scorso convocato da Francesco Pigliaru «intempestivo e inconsistente perché annuncia solo ipotetici accordi futuribili sul tema, senza affrontare il fallimento del precedente protocollo».

Fiume Santo. «La centrale termoelettrica , è completamente assente nell’ipotesi di Piano Energetico Regionale varato dalla giunta e rischia la chiusura».

Sanità. La riforma del sistema sanitario e delle autonomie locali «registra il più grande fallimento della Regione: sono riforme inefficaci ed inconsistenti compiute a danno dei servizi resi ai cittadini». La Cisl parteciperà assieme alla Cgil e alla Uil Funzione pubblica alla manifestazione regionale del prossimo 6 luglio a Cagliari, «per respingere con forza una decisione della giunta avversa agli interessi di tutti i sardi». Il sindacato è anche critico sulla riforma degli enti forestali e sulla mancanza di un piano regionale del lavoro.

Intanto è stata completata la segreteria provinciale Cisl con l’elezione di Marinella Costa in sostituzione di Maria Luisa Serra e ora risulta composta dal segretario generale Gavino Carta e dai segretari Marinella Costa e Alessandro Marcellino.



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