La Nuova Sardegna

Sassari

I sardisti: «Sulla chimica verde un silenzio che dura da due anni» 

di Gavino Masia
I sardisti: «Sulla chimica verde un silenzio che dura da due anni» 

Il capogruppo Costantino Ligas all’attacco della giunta: «Il sindaco faccia chiarezza sugli impegni» Una mozione sul rispetto del protocollo d’intesa sull’industria Eni-Regione risalente al 2011

22 giugno 2017
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PORTO TORRES. La chimica verde torna ad essere al centro dei programmi della Regione e dell’Eni - secondo le recenti dichiarazioni del governatore Francesco Pigliaru e dell’ad del cane a sei zampe Claudio Descalzi - ma di queste e altre notizie non proferisce alcuna parola il consiglio comunale di Porto Torres. Nei due anni a guida pentastellata non sono stati ancora affrontati gli argomenti industria e soprattutto presente e futuro che riguarda tutta l’area della Marinella. I grandi numeri contenuti nel protocollo d’intesa del maggio 2011 si sono infatti progressivamente e rapidamente sgonfiati e ad oggi mancano ancora gli investimenti della cosiddetta fase 3, che da sola vale 300 milioni di euro, e quelli della centrale cogenerativa a biomasse dal valore di 230 milioni, oltre a tutta una seria di interventi collaterali. Su quel protocollo e sugli effetti dello stesso si sono spesi e ci hanno messo sia la firma che la faccia tutti gli attori principali degli organi istituzionali e le parti sociali, ma la situazione continua a rimanere incerta e la politica locale non riesce a incidere minimamente (anzi non ne parla affatto) su questioni che riguardano il destino di centinaia di lavoratori che rischiano da un momento all’altro l’espulsione dal ciclo produttivo. Su questo argomento ha presentato una mozione il capogruppo sardista Costantino Ligas, che «impegna il sindaco a relazionare in aula sullo stato di attuazione dell’intesa sottoscritta nel maggio 2011 e diffida lo stesso Sean Wheeler dal firmare un nuovo protocollo d’intesa se prima non si fa chiarezza su impegni assunti e disattesi da Eni o da soggetti terzi». Allo stato attuale Eni e Regione stanno infatti discutendo di un nuovo Protocollo d’intesa che regolamenti la fase 3 del progetto di chimica verde a Porto Torres e il consiglio comunale, secondo Ligas, non è stato minimamente coinvolto in uno dei progetti strategici che riguarda il futuro della città e del territorio. «Oggi però vogliamo interrompere un periodo di pericoloso silenzio sui temi industriali anche nel consiglio - aggiunge il capogruppo del Psd’Az -, considerato che nei due anni a guida pentastellata non ha ancora affrontato l’argomento: nel dispositivo della mozione chiediamo in primis l’avvio della reale bonifica del sito di Minciaredda e chiediamo a sindaco e giunta di essere messi a conoscenza di eventuali modifiche progettuali apportate al progetto Nuraghe, successive al periodo in cui lo stesso era stato presentato nel consiglio comunale di Porto Torres». Un modo come un altro, secondo i sardisti turritani, per fare una differenza tra il passato e il momento attuale che sta vivendo l’amministrazione comunale. «Prima gli indirizzi in materia industriale ed energetica partivano dall’assemblea civica e venivano fatti propri dagli enti locali del territorio, oggi gli altri decidono e Porto Torres deve solo subire».

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