La Nuova Sardegna

Sassari

Ambiente a rischio a Fiume Santo, i gruppi 1 e 2 verranno abbattuti con l'esplosivo

Giovanni Bua
Fiume Santo
Fiume Santo

Le parti più vecchie della centrale verranno fatte saltare in aria, nonostante le forti perplessità sollevate dall’Arpas per una scelta «fortemente impattante e non codivisibile». Verrebbero disperse nell’aria polveri altamente nocive, potenzialmente contenenti amianto

06 luglio 2017
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SASSARI. E alla fine, nonostante le smentite primaverili dei cechi della società Eph, e le forti perplessità sollevate dall’Arpas per una scelta «fortemente impattante e non codivisibile», le vecchie torri dei gruppi 1 e 2 dell’impianto energetico di Fiume Santo faranno il botto. Ad avvallare la scelta “esplosiva” del gruppo che ha rilevato il polo di produzione energetica dalla multinazionale E.On è infatti arrivato il via libera dell’assessorato regionale della Difesa dell’ambiente, che ha giudicato il nuovo piano di “decommissioning” presentato dai cechi nel maggio scorso «coerente con le prescrizioni della valutazione di impatto ambientale», nonostante «alcune modifiche rispetto a quello presentato da E.On nel 2014».

«Il Comune di Sassari – attacca Fabio Sanna, assessore uscente della giunta Sanna – non accetta e contesta con fermezza l’uso di cariche esplosive per la demolizione controllata delle torri, sistema che metterebbe altamente a rischio l’ambiente circostante e la salute pubblica, perché verrebbero disperse nell’aria polveri altamente nocive, potenzialmente contenenti amianto, con la possibilità che ricadano nel suolo anche a notevole distanza rispetto all’area nel quale si trova ora la torre».

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