La Nuova Sardegna

Sassari

Divina Provvidenza riparte il nuovo ciclo col restyling e il cda 

di Vincenzo Garofalo
Divina Provvidenza riparte il nuovo ciclo col restyling e il cda 

A capo della Fondazione è stato nominato Giuseppe Boccia Ridotto il debito a un milione, l’ente cerca nuovi finanziatori

07 luglio 2017
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SASSARI. La Casa della Divina Provvidenza ristruttura anima e corpo e si rituffa a capofitto in una doppia missione: offrire assistenza agli anziani e alle persone disagiate, e cancellare il colore rosso dal bilancio societario. Un rosso che negli ultimi dieci anni si è sbiadito parecchio, passando da 4 milioni di euro a poco meno di 1 milione, ma che rappresenta sempre una spada di Damocle sulle buone intenzioni della casa di riposo fondata nel 1910 da padre Manzella.

Per riuscire nel doppio impegno, la Fondazione omonima che gestisce la struttura si appella ancora una volta al buon cuore dei sassaresi e delle istituzioni, ma lo fa senza piagnistei, ripartendo da due punti di forza: i lavori di ristrutturazione di una parte dell’edificio di via Taddei e l’insediamento di un nuovo Consiglio di amministrazione. I lavori edili sono praticamente conclusi, hanno rinnovato completamento un piano del palazzo, e consentiranno alla Casa Divina Provvidenza di avere ben quattordici nuove stanze a disposizione per gli anziani ospiti (adesso sono ottanta). Il nuovo Cda si è insediato da poco più di un mese e proprio ieri si è presentato ufficialmente alla città illustrando con passione e un pizzico di emozione programmi e ambizioni per il futuro. A capo della nuova dirigenza della Fondazione è stato nominato Giuseppe Boccia, e al suo fianco può contare su Susanna Poggi, Roberto Boiano, Gianni Fadda e Mario Sanna. Dopo i ringraziamenti d’obbligo verso il cda uscente della presidente Bruna Fumagalli e dell’ex senatore Bruno Dettori, è stato Mario Sanna a spiegare lo spirito con cui inizia il nuovo corso della Fondazione, basato su precise linee programmatiche: aumentare il numero degli utenti, formare e motivare il personale dipendente (al momento 34 unità), «vera forza motrice di questa Casa», organizzare una serie di eventi che, nel corso dell’intero anno, animino la vita degli ospiti e aprano la Casa alla città, instaurare una stretta collaborazione con tutte le istituzioni e le associazioni di volontariato per rendere un servizio sempre migliore agli utenti e in generale a tutti i sassaresi. Per riuscire a raggiungere questi obiettivi la Divina Provvidenza ha però bisogno di fondi e Sanna ha indicato anche le strade dove cercarli: rette degli utenti, finanziamenti regionali e di altre fondazioni che promuovono l’azione sociale nel terzo settore, donazioni volontarie da Comune, Arcidiocesi, associazioni e semplici cittadini, anche attraverso allo strumento del 5 per mille. «Le nostre priorità sono ricucire e creare un rinnovato rapporto di fiducia con il personale dipendente che negli ultimi anni ha dovuto sopportare non pochi sacrifici, e continuare nel lento ma costante risanamento del bilancio», spiega il neo presidente, Giuseppe Boccia. «Per riuscirci non possiamo agire da soli, ma abbiamo bisogno dell’appoggio di tutta la città. Solo così potremo rinnovare e continuare la missione benevola avviata oltre cento anni fa da padre Manzella».

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