La Nuova Sardegna

Sassari

inchiesta della finanza 

Abuso d’ufficio, chiesto il rinvio a giudizio per Morghen

di Salvatore Santoni

Il primo cittadino di Sorso è accusato con altre quattro persone di aver favorito alcuni utenti dei servizi sociali

16 luglio 2017
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SORSO. Il sostituto procuratore di Sassari, Cristina Carunchio, ha chiesto il rinvio a giudizio per il sindaco di Sorso Giuseppe Morghen e altre quattro persone tra amministratori e funzionari comunali finiti nell’inchiesta sul servizio civico comunale con l’acusa di abuso d’ufficio. Secondo gli inquirenti il primo cittadino, l’ex assessore alle Politiche sociali, Angelo Agostino Spanu, l’ex dirigente Pietro Nurra, e gli ex responsabili dei servizi sociali, Bonaria Mameli e Walter Enzo Marchetiello, avrebbero procurato un ingiusto vantaggio patrimoniale favorendo alcuni utenti dei servizi sociali e creando di conseguenza una spesa extra a carico delle casse comunali quantificata in circa 100mila euro. L’udienza davanti al giudice per le udienze preliminari è fissata al 9 novembre. L’inchiesta sulla gestione dei sussidi alle estreme povertà del Comune era partita nel 2016 dopo un esposto del consigliere comunale Michele Cossu. Le indagini, svolte dalla Guardia di finanza di Porto Torres, sono andate avanti per mesi e si sono concluse poche settimane fa. Secondo la Procura, tra il 2013 e il 2016 l’amministrazione comunale sorsense avrebbe avvantaggiato sei beneficiari del sevizio civico erogando il sussidio in modo continuativo (la legge prevede la turnazione) e in certi casi maggiorandolo oltre il limite consentito. Secondo l’accusa, Giuseppe Morghen, avrebbe provveduto a confermare e sostituire i nominativi degli elenchi dei turni, proposti dal responsabile del servizio, fra quelli che avevano presentato domanda. Questo comportamento avrebbe generato un costo ulteriore per le casse comunali di circa 8mila euro. L’assessore Angelo Agostino Spanu avrebbe confermato e sostituito nominativi portando il Comune alla liquidazione di circa 27mila euro in più. L’ex dirigente Pietro Nurra avrebbe invece confermato e vistato quanto stabilito nelle determinazioni del responsabile del servizio sociale. Nel suo caso, il surplus di spesa per il Comune sarebbe di oltre 35mila euro. All’ex responsabile del servizio sociale, Bonaria Mameli, viene contestato di aver confermato la composizione dei turni del servizio civico, così come determinati dal sindaco e dagli assessori, in contrasto con la normativa regionale di riferimento e generando quindi un esborso extra per il Comune di circa 32mila euro. Stesso discorso per l’ex segretario comunale Walter Vincenzo Marchetiello. Lui, in qualità di ex responsabile del servizio, avrebbe causato un esborso extra per le casse comunali di circa 3mila euro.

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